Esplodono i nuovi contagi da coronavirus in Germania, dove per la prima volta è stata superata la soglia dei 10mila casi in un giorno, in Spagna, con 20.896 positivi in più in 24 ore, ma soprattutto in Francia, che supera i 41mila raddoppiando il dato di ieri e conta 162 morti in più e 262 ricoveri in terapia intensiva. Il premier Jean Castex ha annunciato l’estensione del coprifuoco a 38 nuovi dipartimenti e alla Polinesia, dalle 21 alle 6 del mattino, per una durata di sei settimane, facendo salire a 54 il totale dei territori coinvolti (in tutto sono 101). Le misure entreranno in vigore a partire da venerdì a mezzanotte e riguarderanno 46 milioni di persone. In tutto, sono due terzi della popolazione ad essere soggetti alle restrizioni sulla circolazione.
Contagiato il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, mentre a partire da sabato Berlino inserisce gran parte dell’Italia fra le zone a rischio Covid. Coprifuoco anche in Grecia, dove il premier Kyriakos Mitsotakis ha annunciato che partirà ad Atene e a Salonicco da sabato per contenere la diffusione del contagio.
In Belgio, intanto, l’ex premier ed attuale ministra degli Esteri belga, Sophie Wilmes, positiva al coronavirus, è stata ricoverata in terapia intensiva. Secondo la sua portavoce, è cosciente ed è in condizioni stabili. Con 10.539 decessi legati al coronavirus dall’inizio della pandemia, il Belgio è il secondo Paese al mondo che conta il maggior numero di morti in rapporto alla sua popolazione. Il tasso di positività, ovvero la proporzione di persone positive su tutte quelle testate, ha ora raggiunto il 16,3% su scala nazionale e il livello record del 24,5% nella regione di Bruxelles. In Russia continua a salire la curva epidemiologica, con 15.971 positivi nell’ultima giornata con 290 decessi, arrivando così a un totale di 1.463.306 infezioni (il Paese conta circa 144 milioni di abitanti) e più di 25mila vittime.
Francia – “Il coprifuoco si applicherà dalle 21 alle 6 per un periodo di sei settimane”, ha detto il premier Castex comunicando l’estensione del coprifuoco, che si applica già in nove grandi città tra cui Parigi e Marsiglia. Castex ha precisato che il “dispositivo sarà valutato nuovamente la settimana prossima e potrebbe essere rafforzato”. Oltralpe, i casi da Covid-19 sono progrediti del 40%, arrivando a 251 persone contagiate su 100mila. Il tasso di riproduzione del virus, ha precisato, si situa intorno all’1,35. I casi sono raddoppiati in quindici giorni e sono colpite tutte le fasce d’età, in particolare, gli over 65. Da parte sua, il ministro francese della Salute, Olivier Véran, ha spiegato che 25mila casi vengono registrati ogni giorno in Francia, più di mille ogni ora.
Germania – Tra le regioni italiane che da sabato entrano nelle zone a rischio Covid ci sono anche Lombardia, Lazio e Toscana. Rientra nella lista anche la provincia di Bolzano. Nell’elenco aggiornato figurano anche Polonia, Svizzera e quasi tutta l’Austria. Le regioni italiane ritenute a rischio dalla Germania sono: Val d’Aosta, Umbria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto, Lazio, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Sardegna e la provincia di Bolzano-Sudtirolo. Stando alle regole in vigore, chi rientrerà da questi luoghi dalle ferie autunnali, dovrà fare una quarantena di 14 giorni o sottoporsi a un test per il Covid all’arrivo in Germania. L’Istituto Robert Koch ha segnalato 11.287 nuovi infetti in 24 ore, oltre 4mila in più rispetto a ieri. Il record finora era stato segnato sabato scorso, con 7.830 contagi. Numeri che portano il Paese guidato da Angela Merkel a 392.049 casi dall’inizio della pandemia con 9.905 vittime. 306.100 i pazienti guariti. Così come in Italia, però, i dati non sono paragonabili a quelli della scorsa primavera, dal momento che attualmente si fanno molti più test. Ma l’allerta resta altissima, perché la pressione sugli ospedali continua ad aumentare in tutta Europa. Sempre in Germania ieri è risultato risultato positivo il ministro della Salute, Jens Spahn, anche se Berlino ha fatto sapere che l’esecutivo non andrà in quarantena. Proprio lui, in giornata, aveva chiarito: “Non vedo al momento la possibilità di un secondo confinamento nel senso stretto cui si fa sempre riferimento”.
Slovenia – In Slovenia dopo una seconda giornata record per numero di contagi il governo ha deciso ulteriori chiusure a partire da sabato prossimo. In una riunione presieduta dal premier Janez Jansa è stato stabilito che negozi, alberghi, attività commerciali e le altre attività ancora in funzione rimarranno chiuse, così come gli asili e le scuole medie inferiori. Il trasporto pubblico ridurrà la sua attività fino a un terzo, mentre tutte le aziende e attività lavorative che possono funzionare con il lavoro a distanza sono incoraggiate ad adottare questa modalità. Al vaglio dell’esecutivo c’è anche la possibilità di limitare la circolazione al comune di residenza e non più alla regione, ma anche la volontà di effettuare test di massa per verificare l’effettiva diffusione del virus.
Svizzera e Liechtenstein – Si registrano 5.256 nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore. Secondo i dati dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), altre 11 persone sono decedute e 106 sono state ricoverate. Il dato odierno sui contagi segna un leggero calo rispetto a quello annunciato ieri (5.596), ma è sempre notevolmente superiore al bollettino di martedì (3.008). Durante la scorsa settimana il numero dei casi di coronavirus in Svizzera è più che raddoppiato rispetto a quella precedente: l’aumento ha colpito ogni cantone e ha fatto sì che nel periodo fra il 12 e il 18 ottobre sia stato da record per quanto riguarda le nuove infezioni. Secondo un rapporto pubblicato oggi su Twitter dall’Ufsp, sono stati sono stati 19.478 i casi confermati in questi giorni, contro gli 8.749 della settimana precedente.
Ucraina – Segna numeri record, con 7.053 nuovi contagi e 116 decessi. Anche qui è record: per la prima volta è stata superata quota 7mila. Stando ai dati del ministero della Salute di Kiev, i casi registrati nel Paese dall’inizio dell’epidemia salgono così a 322.879, mentre le persone decedute a causa del morbo sono ufficialmente 5.927.
Sudamerica – Non va meglio in Sudamerica: le autorità sanitarie dell’Argentina hanno annunciato che nelle ultime 24 ore anche qui è stato registrato l’ennesimo record, con 18.326 casi che hanno portato il totale generale a 1.037.325. Lo scrive oggi l’agenzia di stampa Telam. Il ministero della Salute di Buenos Aires ha poi precisato che vi sono stati altri 423 morti, che hanno fatto salire il bilancio generale a quota 27.519. Fra i contagiati, inoltre, 4.573 sono ricoverati nei reparti di rianimazione, con una occupazione dei letti del 64,4% sul territorio nazionale, e del 63,1% nell’area metropolitana della capitale. Il rapporto ministeriale segnala una situazione sanitaria al limite della saturazione nelle città di Viedma e Rosario. Attualmente l’Argentina è al quinto posto al mondo per numero di contagi, dopo Stati Uniti, India, Brasile e Russia.