Il Covid-19 torna a far paura nelle Rsa. I contagi continuano a salire nelle strutture per anziani di tutta la Penisola e si prendono precauzioni per evitare che si ripresenti la tragica situazione del lockdown. Dopo il caso del Pio Albergo Trivulzio, l’istituto milanese diventato uno dei luoghi simbolo della strage di anziani della scorsa primavera, dove negli scorsi giorni sono stati 14 gli ospiti ricoverati che sono risultati positivi al coronavirus dopo gli esami di screening eseguiti nella settimana dal 12 al 16 ottobre, l’attenzione è alta in Puglia. A Triggiano, nel Barese, c’è un focolaio di 90 persone positive su 200 all’Hotel San Francisco. Alla Divina Provvidenza di Novara sono 80 su 200 gli ospiti positivi, mentre a Meina, nella Rsa Ratti, i positivi sono 31 su 50. In Calabria il presidente facente funzione Nino Spirlì ha firmato un’ordinanza con misure più restrittive, tra cui quelle che riguardano le visite nelle case di riposo per anziani.

Il focolaio in Puglia – Un nuovo focolaio di coronavirus è stato individuato in una Rsa a Triggiano, in provincia di Bari: per ora sono 90 le persone contagiate tra dipendenti e ospiti, ma si attende l’esito di altri test. I contagi riguardano la residenza sanitaria per anziani “Hotel San Francisco”, in cui sono presenti almeno 200 persone, tra anziani e operatori che si alternano nei diversi turni. Sono stati effettuati tamponi a tappeto, per numero di persone coinvolte questo è il più grande focolaio in una Rsa pugliese. Il dipartimento di prevenzione dell’Asl Bari sta già svolgendo gli accertamenti, cercando di ricostruire la catena dei contatti.

Più di 100 positivi nelle strutture in provincia di Novara – Scatta l’allarme Covid anche nelle case di riposo della provincia di Novara. Alla Divina Provvidenza, struttura del capoluogo che tra marzo e aprile era rimasta indenne, ora ci sono 80 ospiti su 200 risultati positivi al virus. A Meina, nella Rsa Ratti, i positivi sono 31 su 50. Anche in altre case di riposo si incominciano a contare i contagiati. La situazione ha portato una decina di responsabili di Rsa del Piemonte a scrivere ai prefetti e ai direttori delle Aziende sanitarie per chiedere aiuto: la lettera si intitola “Per non morire”. Nella missiva vengono indicate una serie di misure che bisognerebbe adottare per arginare la situazione. Si parla di risposte rapide ai tamponi effettuati, di reperimento personale e del collocamento degli ospiti positivi in strutture idonee, per non trasformare le case di riposo in ospedali. Infine si chiede di avere a disposizione i farmaci, ora disponibili solo per gli ospedali.

Nuova ordinanza in Calabria – Stop alle attività scolastiche per le scuole medie e superiori, “coprifuoco” dalla mezzanotte alle 5, ma anche misure che riguardano strutture sanitarie e Rsa. È l’ordinanza firmata dal presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì: sarà in vigore per 15 giorni. In particolare, ci sarà il divieto agli accompagnatori dei pazienti di restare nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei Pronto soccorso. L’accesso di parenti e visitatori alle Rsa, strutture di ospitalità, riabilitative e residenziali per anziani, sarà limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.

Fontana: “Il rischio è che i lavoratori portino il virus dall’esterno” – Al Pio Albergo Trivulzio di Milan , dove negli scorsi giorni sono stati 14 gli ospiti ricoverati che sono risultati positivi al coronavirus, la direzione assicura sta “mettendo in campo tutte le misure cautelative” per contenere l’epidemia, ed evitare che si verifichi di nuovo quanto accaduto nei mesi scorsi: la morte di 405 ospiti in soli 4 mesi. L’istituto è al centro di un’indagine della magistratura milanese. Tra le misure messe in campo dalla direzione, screening a tappeto su pazienti e ospiti, blocco delle visite ai parenti degli anziani ricoverati, sospensione dei ricoveri in cure intermedie fino al 25 ottobre. Anche le palestre nelle sezioni di degenza “sono temporaneamente chiuse” e sono in corso “le attività di sanificazione delle strutture aziendali” e una “riorganizzazione del servizio di trasporti interno”. “Abbiamo già irrigidito le modalità per le Rsa, ma c’è rischio che siano i lavoratori a portare il virus dall’esterno” ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana a SkyTg24. “La situazione è estremamente attenzionata, ci sono protocolli rigidi e sono convinto che si potrà contenere”.

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