Il primo ad essere partito dopo l'annuncio del presidente Luca Zaia è stato il laboratorio di San Donà di Piave. Si tratta di una esperienza pilota, per la Regione e per l'Italia, decisa per far fronte alla mole sempre maggiore di controlli di prevenzione
SAN DONA’ DI PIAVE – La prima notte si è presentata una squadra di calcio composta da ragazzini e tecnici. Dopo qualche ore un padre con una bimba di 5 anni. All’alba alcuni lavoratori che hanno preferito anticipare l’esame, così da potersi poi presentare puntualmente sul posto di lavoro. Da alcuni giorni è attivo il servizio per effettuare “H24” i tamponi Covid nell’Uls 4 Veneto Orientale. E’ una esperienza pilota, in Veneto e in Italia, decisa per far fronte alla mole sempre maggiore di controlli di prevenzione. Qualche giorni fa l’annuncio era stato dato dal governatore Luca Zaia: “Ci stiano organizzando per estendere il servizio a tutte le Ulss del Veneto”. E così sta avvenendo, gradualmente, ma ancora a macchia di leopardo.
L’Unità sanitaria locale 4 ha competenza su una vasta area del Veneto che comprende le spiagge di Jesolo e Caorle, d’estate affollate da centinaia di migliaia di turisti. Ed è qui che è cominciata, in un ambulatorio aperto sul retro dell’ospedale, l’apertura anche notturna, quando sono in servizio un medico e un infermiere. La prima notte gli accessi sono stati 19, da parte di persone che avevano già la prescrizione del proprio medico di base, numero elevato anche perché si sono presentati i ragazzi della squadra di calcio, tutti risultati negativi. La seconda sera si è scesi a 6 accessi, ma comunque l’iniziativa sembra dare i suoi primi frutti.
“Utilizziamo al meglio le sedi dell’azienda sanitaria e cerchiamo di fornire un migliore servizio alla cittadinanza. – spiega il direttore generale dell’Ulss 4, Carlo Bramezza – L’attività nelle 24 ore del Covid point di San Donà permetterà una maggiore elasticità di orario per l’utenza che deve effettuare il tampone ed eviterà allo stesso tempo che possano verificarsi raggruppamenti di persone all’ingresso dell’ambulatorio”. E aggiunge: “Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha chiesto di organizzarne uno in ogni azienda sanitaria, non vogliamo che ci siano code negli ambulatori e così ci siamo subito adoperati per attivarlo”. Con l’evolversi della crisi sanitaria aumenta il numero di persone che si sottopongono a tamponi. Per farlo, senza bisogno di appuntamento, basta l’impegnativa del medico o l’invito a presentarsi ricevuto dal dipartimento di prevenzione. Ma si possono rivolgere all’ambulatorio anche gli utenti rientrati da un Paese estero per i quali è richiesto un tampone. “Il genitore che si è presentato la prima sera con la figlia di 5 anni aveva già la prescrizione del pediatra e l’appuntamento per il giorno successivo – spiega Sabina Varaschin, coordinatore infermieristico del Poliambulatorio – ma per non perdere un giorno di lavoro il padre ha scelto di venire la sera prima”.
Nel territorio dell’Ulss 3 Serenissima di Venezia sono attivi quattro punti tamponi non stop ad accesso libero, a Venezia centro storico, a Mestre-Favaro Veneto, a Noale e a Chioggia. A seconda dei casi, verrà somministrato nell’arco delle 24 ore il tampone rapido antigenico o il tampone molecolare “classico”. Anche l’Ulss 2 della Marca Trevigiana ha attivato il “Punto Tamponi notturno”, all’Ospedale Ca’ Foncello, con orario dalle 20 alle 7 del giorno successivo. L’accesso sarà consentito “esclusivamente agli assistiti con impegnativa redatta dai medici della continuità assistenziale (ex guardia medica) dell’intero territorio dell’Ulss”. Serve ancora del tempo per l’avvio di analoghe strutture nelle altre sedi delle Ulss.