Ristoratori e tassisti “sfidano” il coprifuoco. Si sono dati appuntamento alle 22.30 di ieri a palazzo Lombardia per ribadire la loro contrarietà all’ordinanza che prevede dopo le 23, salvo comprovate esigenze, l’obbligo di rimanere in casa. Tra i manifestanti, Paolo Polli, il ristoratore che lo scorso maggio fu portavoce della protesta all’Arco della Pace: “Siamo qui a lottare per l’ennesima volta, non ci aspettavamo questa ordinanza dalla Lega – ha sottolineato -. Già chiudere alle 24 era molto penalizzante ma alle 23 è una cosa vergognosa. Uno dei motivi di questa scelta è perché facendo così non ci daranno la possibilità di reclamare chiedendo dei soldi o non facendoci pagare le tasse”.

C’è anche chi è arrivato da Codogno, luogo simbolo dell’emergenza coronavirus, per partecipare al sit-in in piazza Città di Lombardia: “Siamo stufi, sentiamo parlare solo di restrizioni: sembra che al governo interessi danneggiare più noi che contenere la pandemia. Abbiamo paura” hanno detto alcuni ristoratori della zona che fu l’epicentro italiano della pandemia.

“Libertà, libertà”, “No al coprifuoco” e “La pandemia non esiste” tra i lavoratori in protesta alcuni “no mask” e negazionisti. Arrivate le 23, le forze dell’ordine hanno chiesto ai manifestanti di andarsene, l’invito è stato accolto senza troppe rimostranze “abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, per questa sera avevamo già detto che ce ne saremmo andati alle 23 e un minuto” ha detto salutando Paolo Polli.

(di Mianews)

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