È quanto successo in un ospedale di Puebla, in Messico, come riferisce il Sun: l'ipotesi è che si sia trattato di un caso di morte apparente oppure di un errore medico
Era nato prematuro, dopo una gravidanza di appena 23 settimane, e poco dopo i medici lo avevano dichiarato morto, portando il suo corpo all’obitorio dell’ospedale. Ma quando, dopo sei ore trascorse all’interno della cella frigorifera, uno dei dipendenti della società di pompe funebri che avrebbe dovuto occuparsi del suo funerale è andato a prenderlo, lo ha sentito piangere e ha visto che si muoveva. Insomma, il piccolo era vivo. È quanto successo in un ospedale di Puebla, in Messico, come riferisce il Sun: l’ipotesi è che si sia trattato di un caso di morte apparente oppure di un errore medico.
Il bimbo è nato alle 4.29 del 21 ottobre e poi è stato salvato intorno alle 10 del mattino: a scoprire che il piccolo era ancora vivo è stato Miguel Angel Flores. “Quando siamo arrivati, ci siamo resi conto che piangeva e si muoveva – ha raccontato ai giornali locali -. Abbiamo chiamato il padre, anche lui ha visto che il bambino piangeva. Siamo corsi a chiamare il medico che aveva firmato il certificato di morte… Non ho mai vissuto un’esperienza del genere“, ha spiegato il dipendente dell’agenzia di pompe funebri.
Il sistema sanitario messicano ha aperto un’indagine sull’accaduto per accertare se ci siano responsabilità, intanto il bimbo sta bene ed è in osservazione nell’unità di terapia intensiva neonatale. E nelle ultime ore è diventato virale sui social il video pubblicato dal suo papà che lo tiene in braccio e ripete: “È vivo, sta piangendo, è vivo”.