Già prima della chiusura dei teatri, presente nel prossimo dpcm, alla Scala di Milano era scattato un piccolo lockdown. Nove contagiati nel coro e tre nell’orchestra avevano infatti spinto la direzione del teatro ad annullare il concerto della Filarmonica con il maestro spagnolo Pablo Heras-Casado, in programma questo weekend. Come riporta il Corriere della Sera, due gli step che hanno portato al blocco di tutto lo spettacolo, una prima quarantena del Coro fino al 2 novembre, soggetto evidentemente al rischio droplet, e poi una seconda, quella dei fiati, che la settimana scorsa hanno partecipato a prove e concerti e che sono poi risultati positivi.
“I risultati dei tamponi eseguiti nei giorni scorsi all’intero gruppo dei fiati dell’orchestra hanno evidenziato oggi il terzo caso di positività al Covid-19 in detta sezione – si legge in una nota di sabato -. L’esito è stato tempestivamente comunicato all’Ats che ha disposto la quarantena per i componenti della sezione dei fiati che hanno partecipato ad attività di prove o concerti nella scorsa settimana”. La paura era quella di dover annullare anche i titoli successivi, e cioè il balletto Giselle del 29 ottobre e La Bohème diretta da Paolo Carignani del 4 novembre. Anche se il nuovo dpcm è arrivato come una doccia fredda a mettere fine a tutti i dubbi. Ora si spera per il 7 dicembre, se la pandemia dovesse rallentare, per riaprire con la Lucia di Lammermoor, diretta dal maestro Chailly e la regia di Yannis Kokkos.