Coronavirus, non c’è solo il corpo da curare e proteggere ma anche la salute mentale
Sono oltre otto mesi che non sentiamo altro che parlare di salute, salute, salute. Il tema è diventato all’ordine del giorno, anzi direi del minuto. Virologi, epidemiologi, biologi, immunologi sono entrati improvvisamente nelle nostre case, presenti nei tg, nei talk show, in qualunque momento informativo. Di per sé, un bene, finalmente la scienza ha avuto la sua rivincita – anche se per un motivo purtroppo tragico – in un paese dove l’ignoranza, anche degli stessi giornalisti, ha sempre tenuto lontani gli esperti dai luoghi dove si danno, appunto, le notizie.
Ma la salute non è solo fisica. C’è anche quella mentale, con la quale si intende qualcosa di fondamentale: ossia la tenuta psichica delle persone, il loro equilibrio, condizione perché le persone siano non solo funzionanti, ma non facciano del male a se stesse e agli altri. Insomma, qualcosa di cruciale, importantissimo. Già prima del virus, purtroppo, della salute mentale non importava niente a nessuno. In pochissimi ne parlavano, come se essa fosse scontata, quasi una precondizione: così non è, semmai è un esito, cioè il contrario.
Così nessuno, dico sia a livello informativo che istituzionale, si è mai granché preoccupato del fatto che oggi chi non ha soldi per pagarsi uno psicoterapeuta o uno psichiatra privato di fatto non ha nessun pronto soccorso. Né nessuno aiuto, perché i centri di salute mentale, quelli che restano, non sono in grado di dare un vero sostegno né ai malati meno gravi che a quelli gravi. I quali, chiusi i manicomi, oggi non sanno letteralmente dove andare. Gli esiti possono essere estremi, come il suicidio.
Oggi in Italia si tolgono la vita ben 4000 persone ogni anno, che non sempre si suicidano per motivi “privati”, ma per contesti, sociali, economici, culturali che aggravano le patologie individuali. Per non parlare dell’abuso incontrollato di psicofarmaci, una vera epidemia che nessuno controlla, anche se gli psicofarmaci a volte possono aggravare i sintomi più che curare.
In questo contesto già drammatico per la salute mentale, si è abbattuto il Covid-19. Che, come lo stesso Istituto Superiore di Sanità fa notare, aumenta i rischi di suicidio. E non è difficile capirlo: l’angoscia di essere contagiati e magari morire, la restrizione delle libertà personali, la crisi economica con disoccupazione, precarietà, povertà, la violenza domestica a causa del confinamento, il consumo di alcol, la riduzione dei servizi dedicati alla prevenzione del disagio mentale e del suicidio, lo stress e burn out degli operatori sanitari. Ce n’è abbastanza per dire che questa dovrebbe essere un’emergenza assoluta, che dovrebbe essere in primo piano, anche nelle parole degli esperti.
E invece la maggioranza di loro – mi riferisco ad esempio a Walter Ricciardi, Massimo Galli e altri del Comitato scientifico ma non solo – nelle loro richieste non prendono minimamente in considerazione le conseguenze sulla tenuta mentale delle persone delle misure che richiedono. Come se la tenuta mentale, ripeto, fosse scontata, come se non si rischiasse il collasso.
Ovviamente non è esattamente il loro ruolo, ma allora perché non mettere nel Comitato un esperto di salute mentale, uno/a psichiatra? Qualcuno che tenga viva in questo momento veramente tragico la bandiera degli effetti delle misure sulla psiche delle persone?
Penso che siamo a un punto in cui anche gli psicoterapeuti e gli psicoanalisti, insieme agli psichiatri, dovrebbero far sentire la loro voce, proprio come gli scienziati che scrivono per chiedere il lockdown. E penso anche che il governo dovrebbe cominciare ad investire dei soldi in strumenti di sostegno alle persone. Esiste un numero di emergenza pubblico che non sia solo quello legati ai sintomi fisici? Una app per il disagio mentale? Si è pensato a uno psicologo nelle scuole fatto per questo periodo in cui la crisi sta devastando la vita dei nostri minori? Si tratterebbe comunque di misure palliative, perché ci vorrebbe ben altro e soprattutto la salute mentale, come spiegano bene gli psicoanalisti, si costruisce in tempo di pace, ma almeno sarebbe un segno di interesse verso il tema.
E chi aiuta le famiglie dal punto di vista psicologico, famiglie che devono tenere insieme la sopravvivenza economica, la frequenza della scuola e il sostegno alla didattica a distanza, la cura dei figli non solo dal punto di vista fisco ma anche mentale? E’ dura per chi ha gli tutti strumenti economici, psicologici e culturali, figuriamoci per chi non li ha.
L’unico ad aver parlato degli effetti psicologici della crisi è stato, poiché settimane fa e come al solito isolato, il presidente Sergio Mattarella. Purtroppo, non ho sentito nessun altro politico che se ne sia occupato. E capisco certo che il presidente Giuseppe Conte e il governo, che in questo momento sono impegnati in una durissima ricerca di un equilibrio tra tutela della salute fisica e tutela dell’economia, siano presi da ben altro, ma qualche esponente della nostra classe politica, magari della cosiddetta “sinistra”, poteva spendersi per questo. Figuriamoci. Qui non si sa neanche di cosa si sta parlando. Un ruolo fondamentale ce l’ha, anche, l’informazione.
Come ho scritto in un precedente post, non aiuta, a mio avviso, il bollettino dei casi giornalieri dato con enfasi totale – ci sono paesi in cui questo non accade -, le continue aperture all’insegna del panico, del terrore, della paura, della chiusura. E che cosa dovrebbe fare la gente dopo aver letto certi titoli? Come fa, letteralmente, ad andare avanti? L’unica difesa è l’isolamento, il disinteresse. Eppure i giornali dovrebbero essere d’aiuto.
Se pure il Covid-19 passerà e arriverà un vaccino, sarà fondamentale ricostruire il sistema sanitario non solo per la cura dei disturbi fisici ma anche del malessere e della disperazione psicologica. Occorre pensare a chi si prende cura dei malati gravi e dove finiscono; occorre anche, importantissimo, che il sistema possa aiutare sul territorio tutte quelle persone non gravissime ma che l’abbandono o l’incuria finiscono per dirottare verso gli psicofarmaci o le droghe. E che si aggravano quando potrebbero essere curati, con conseguenze sulle persone che gli stanno vicine, specie se minori.
E poi, ovviamente, bisognerebbe occuparsi della salute mentale dei nostri minori, passati da una iperprotezione quasi patologica a una violenta pandemia che ha cambiato le loro vite. Vite che non torneranno probabilmente mai come prima, se è vero che la pandemia è un esempio degli choc che subiremo nei decenni futuri, segnati dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. Per tutto questo è assolutamente urgente cominciare a prendersi cura anche delle nostre menti. La salute mentale è egualmente importante a quella fisica, perché senza di essa, letteralmente, non c’è vita. Pur nelle enormi difficoltà del momento, chi ci governa dovrebbe ricordarlo.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Gaza, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Hamas ha accusato Israele di "mettere in serio pericolo l'intero accordo di tregua" dopo la decisione del governo israeliano di rinviare il rilascio di 620 prigionieri palestinesi che avrebbero dovuto essere liberati in cambio del ritorno di sei ostaggi israeliani a Gaza. "Ritardando il rilascio dei nostri prigionieri, il nemico si comporta come un delinquente e mette seriamente in pericolo l'intero accordo" di tregua, ha dichiarato Bassem Naïm, un alto funzionario di Hamas, invitando i mediatori che hanno reso possibile l'accordo, "in particolare gli Stati Uniti", a "fare pressione sul nemico affinché applichi l'accordo e rilasci immediatamente questo gruppo di prigionieri".
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - La Russia ha lanciato 267 droni contro l’Ucraina nella notte tra sabato e domenica, “un record” dall’invasione russa del 24 febbraio 2022, ha dichiarato l’aeronautica ucraina, alla vigilia del terzo anniversario dell’attacco russo su larga scala. "Sono stati avvistati nel cielo ucraino 267 droni nemici, il record per un singolo attacco" dall'inizio dell'invasione, ha scritto su Facebook il portavoce dell'aeronautica ucraina Yuri Ignat, secondo cui 138 sono stati intercettati dalla difesa aerea e altri 119 sono stati "persi" senza causare danni.
In un comunicato separato pubblicato su Telegram, l'esercito ha riferito che diverse regioni, tra cui Kiev, sono state "colpite", senza fornire ulteriori dettagli. Un attacco missilistico russo ha ucciso un uomo e ne ha feriti cinque a Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodynyr Zelensky nell'Ucraina centrale, hanno reso noto le autorità regionali.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - I media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in Libano, a circa 10 chilometri dal confine meridionale, mentre i fedeli si riunivano a Beirut per il grande funerale del leader di Hezbollah assassinato, Hassan Nasrallah. "Aerei nemici hanno lanciato due raid contro la zona tra Qleileh e Sammaaiyah, nel distretto di Tiro", ha affermato l'agenzia di stampa nazionale ufficiale.
Tel Aviv, 23 feb. (Adnkronos) - Le Idf confermano di aver effettuato attacchi aerei nel Libano meridionale. Uno degli obiettivi era un sito militare di Hezbollah contenente lanciarazzi e altre armi, dove l'esercito afferma di aver individuato attività da parte del gruppo terroristico.
Secondo l'esercito, l'attività di Hezbollah nel sito costituisce una "violazione degli accordi tra Israele e Libano". Inoltre, le Idf affermano di aver colpito diversi altri lanciarazzi di Hezbollah nel Libano meridionale, "che rappresentavano una minaccia per i civili israeliani".
Berlino, 23 feb. (Adnkronos) - Urne aperte in tutte la Germania per le politiche. Quasi 60 milioni di persone voteranno oggi fino alle 18 per scegliere un governo che dovrà fare i conti con il crollo dell'alleanza transatlantica sotto Donald Trump e con le nuove minacce alla sicurezza europea, proprio mentre il modello economico del Paese sta entrando in crisi. Secondo gli ultimi sondaggi, sarà il capo dell'opposizione conservatrice (Cdu/Csu) Friedrich Merz il nuovo cancelliere: dovrebbe vincere con il 29,5% di voti favorevoli. "Le grandi aspettative rispecchiano le grandi sfide che dovrà affrontare fin dal primo giorno del suo probabile mandato di cancelliere", ha affermato il settimanale tedesco Der Spiegel. "Una Russia aggressiva, un'America ostile e un'Europa che si sta allontanando: Merz potrebbe essere messo alla prova più duramente di qualsiasi cancelliere della repubblica del dopoguerra".
Merz ha recentemente ammesso che l'effettivo abbandono da parte di Trump delle promesse di difesa europee e l'aggressivo sostegno del suo vicepresidente JD Vance all'estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) annunciavano "cambiamenti tettonici nei centri di potere politico ed economico del mondo". La Germania, ha detto, non ne sarebbe uscita indenne. L'indebolimento della Nato da parte di Trump e il tradimento dell'Ucraina sono "un pugno straziante allo stomaco", ha affermato Ursula Münch, direttrice del think tank dell'Accademia per l'educazione politica in Baviera, in particolare per l'Unione cristiano-democratica (Cdu) di Merz, che ha "solidarietà e amicizia con gli Stati Uniti nel profondo del suo Dna". "La sfida più grande per la Germania sarà quella di mettere insieme una dimostrazione di forza unita da parte dell'Ue e del Regno Unito".
Secondo i sondaggi, i socialdemocratici del cancellieri Olaf Scholz, si attestano al 15% dei consensi, 10 puntiin meno delle preferenze ricevute 4 anni fa, mentre l'Afd si attesta al 21%, oltre il doppio (era al 10,3%) rispetto al 2021.
Londra, 23 feb. (Adnkronos) - Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha dichiarato che domani annuncerà un nuovo importante pacchetto di sanzioni contro la Russia. Lo riporta ITV News. "Domani ho intenzione di annunciare il più grande pacchetto di sanzioni contro la Russia dall'inizio del conflitto, per indebolire la sua macchina militare e ridurre le entrate con cui si sta accendendo il fuoco della distruzione in Ucraina", ha affermato il ministro, aggiungendo che Londra "lavorerà con i partner americani ed europei per raggiungere una pace giusta e sostenibile", riconoscendo chiaramente l'Ucraina dev'essere coinvolta".
E' "un momento critico nella storia dell'Ucraina, della Gran Bretagna e dell'intera Europa" - ha detto ancora - Il sostegno all'Ucraina dovrebbe essere "raddoppiato" e si dovrebbe ricercare "la pace attraverso la forza". "Sul campo di battaglia, Londra resta impegnata a fornire un supporto militare di 3 miliardi di sterline all'anno per mettere l'Ucraina nella migliore posizione possibile e siamo pronti a contribuire con truppe britanniche alle forze di mantenimento della pace, se necessario".
(Adnkronos) - “La notte è trascorsa tranquilla, il Papa ha riposato”. Lo fa sapere oggi 23 febbraio il Vaticano aggiornando sulle condizioni di Papa Francesco ricoverato al Gemelli da venerdì della scorsa settimana.
Ieri sera l’ultimo bollettino diramato dalla Santa Sede sulle condizioni di salute di Bergoglio avevano restituito una situazione in aggravamento con una serie di criticità che i bollettini precedenti non avevano mai evidenziato. Nel dettaglio ieri il bollettino ha riferito che le “condizioni del Santo Padre continuano ad essere critiche, pertanto, come spiegato" dall’équipe medica che lo ha in cura, “il Papa non è fuori pericolo”.
Ieri mattina, si spiegava, “Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoriaasmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi. Gli esami del sangue odierni hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata ad un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua ad essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri. Al momento la prognosi è riservata”. Per Francesco è scattata una maratona di preghiere nelle chiese di tutto il mondo.
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Elisabetta Ambrosi
Giornalista e scrittrice
Società - 25 Ottobre 2020
Coronavirus, non c’è solo il corpo da curare e proteggere ma anche la salute mentale
Sono oltre otto mesi che non sentiamo altro che parlare di salute, salute, salute. Il tema è diventato all’ordine del giorno, anzi direi del minuto. Virologi, epidemiologi, biologi, immunologi sono entrati improvvisamente nelle nostre case, presenti nei tg, nei talk show, in qualunque momento informativo. Di per sé, un bene, finalmente la scienza ha avuto la sua rivincita – anche se per un motivo purtroppo tragico – in un paese dove l’ignoranza, anche degli stessi giornalisti, ha sempre tenuto lontani gli esperti dai luoghi dove si danno, appunto, le notizie.
Ma la salute non è solo fisica. C’è anche quella mentale, con la quale si intende qualcosa di fondamentale: ossia la tenuta psichica delle persone, il loro equilibrio, condizione perché le persone siano non solo funzionanti, ma non facciano del male a se stesse e agli altri. Insomma, qualcosa di cruciale, importantissimo. Già prima del virus, purtroppo, della salute mentale non importava niente a nessuno. In pochissimi ne parlavano, come se essa fosse scontata, quasi una precondizione: così non è, semmai è un esito, cioè il contrario.
Così nessuno, dico sia a livello informativo che istituzionale, si è mai granché preoccupato del fatto che oggi chi non ha soldi per pagarsi uno psicoterapeuta o uno psichiatra privato di fatto non ha nessun pronto soccorso. Né nessuno aiuto, perché i centri di salute mentale, quelli che restano, non sono in grado di dare un vero sostegno né ai malati meno gravi che a quelli gravi. I quali, chiusi i manicomi, oggi non sanno letteralmente dove andare. Gli esiti possono essere estremi, come il suicidio.
Oggi in Italia si tolgono la vita ben 4000 persone ogni anno, che non sempre si suicidano per motivi “privati”, ma per contesti, sociali, economici, culturali che aggravano le patologie individuali. Per non parlare dell’abuso incontrollato di psicofarmaci, una vera epidemia che nessuno controlla, anche se gli psicofarmaci a volte possono aggravare i sintomi più che curare.
In questo contesto già drammatico per la salute mentale, si è abbattuto il Covid-19. Che, come lo stesso Istituto Superiore di Sanità fa notare, aumenta i rischi di suicidio. E non è difficile capirlo: l’angoscia di essere contagiati e magari morire, la restrizione delle libertà personali, la crisi economica con disoccupazione, precarietà, povertà, la violenza domestica a causa del confinamento, il consumo di alcol, la riduzione dei servizi dedicati alla prevenzione del disagio mentale e del suicidio, lo stress e burn out degli operatori sanitari. Ce n’è abbastanza per dire che questa dovrebbe essere un’emergenza assoluta, che dovrebbe essere in primo piano, anche nelle parole degli esperti.
E invece la maggioranza di loro – mi riferisco ad esempio a Walter Ricciardi, Massimo Galli e altri del Comitato scientifico ma non solo – nelle loro richieste non prendono minimamente in considerazione le conseguenze sulla tenuta mentale delle persone delle misure che richiedono. Come se la tenuta mentale, ripeto, fosse scontata, come se non si rischiasse il collasso.
Ovviamente non è esattamente il loro ruolo, ma allora perché non mettere nel Comitato un esperto di salute mentale, uno/a psichiatra? Qualcuno che tenga viva in questo momento veramente tragico la bandiera degli effetti delle misure sulla psiche delle persone?
Penso che siamo a un punto in cui anche gli psicoterapeuti e gli psicoanalisti, insieme agli psichiatri, dovrebbero far sentire la loro voce, proprio come gli scienziati che scrivono per chiedere il lockdown. E penso anche che il governo dovrebbe cominciare ad investire dei soldi in strumenti di sostegno alle persone. Esiste un numero di emergenza pubblico che non sia solo quello legati ai sintomi fisici? Una app per il disagio mentale? Si è pensato a uno psicologo nelle scuole fatto per questo periodo in cui la crisi sta devastando la vita dei nostri minori? Si tratterebbe comunque di misure palliative, perché ci vorrebbe ben altro e soprattutto la salute mentale, come spiegano bene gli psicoanalisti, si costruisce in tempo di pace, ma almeno sarebbe un segno di interesse verso il tema.
E chi aiuta le famiglie dal punto di vista psicologico, famiglie che devono tenere insieme la sopravvivenza economica, la frequenza della scuola e il sostegno alla didattica a distanza, la cura dei figli non solo dal punto di vista fisco ma anche mentale? E’ dura per chi ha gli tutti strumenti economici, psicologici e culturali, figuriamoci per chi non li ha.
L’unico ad aver parlato degli effetti psicologici della crisi è stato, poiché settimane fa e come al solito isolato, il presidente Sergio Mattarella. Purtroppo, non ho sentito nessun altro politico che se ne sia occupato. E capisco certo che il presidente Giuseppe Conte e il governo, che in questo momento sono impegnati in una durissima ricerca di un equilibrio tra tutela della salute fisica e tutela dell’economia, siano presi da ben altro, ma qualche esponente della nostra classe politica, magari della cosiddetta “sinistra”, poteva spendersi per questo. Figuriamoci. Qui non si sa neanche di cosa si sta parlando. Un ruolo fondamentale ce l’ha, anche, l’informazione.
Come ho scritto in un precedente post, non aiuta, a mio avviso, il bollettino dei casi giornalieri dato con enfasi totale – ci sono paesi in cui questo non accade -, le continue aperture all’insegna del panico, del terrore, della paura, della chiusura. E che cosa dovrebbe fare la gente dopo aver letto certi titoli? Come fa, letteralmente, ad andare avanti? L’unica difesa è l’isolamento, il disinteresse. Eppure i giornali dovrebbero essere d’aiuto.
Se pure il Covid-19 passerà e arriverà un vaccino, sarà fondamentale ricostruire il sistema sanitario non solo per la cura dei disturbi fisici ma anche del malessere e della disperazione psicologica. Occorre pensare a chi si prende cura dei malati gravi e dove finiscono; occorre anche, importantissimo, che il sistema possa aiutare sul territorio tutte quelle persone non gravissime ma che l’abbandono o l’incuria finiscono per dirottare verso gli psicofarmaci o le droghe. E che si aggravano quando potrebbero essere curati, con conseguenze sulle persone che gli stanno vicine, specie se minori.
E poi, ovviamente, bisognerebbe occuparsi della salute mentale dei nostri minori, passati da una iperprotezione quasi patologica a una violenta pandemia che ha cambiato le loro vite. Vite che non torneranno probabilmente mai come prima, se è vero che la pandemia è un esempio degli choc che subiremo nei decenni futuri, segnati dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. Per tutto questo è assolutamente urgente cominciare a prendersi cura anche delle nostre menti. La salute mentale è egualmente importante a quella fisica, perché senza di essa, letteralmente, non c’è vita. Pur nelle enormi difficoltà del momento, chi ci governa dovrebbe ricordarlo.
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Gaza, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Hamas ha accusato Israele di "mettere in serio pericolo l'intero accordo di tregua" dopo la decisione del governo israeliano di rinviare il rilascio di 620 prigionieri palestinesi che avrebbero dovuto essere liberati in cambio del ritorno di sei ostaggi israeliani a Gaza. "Ritardando il rilascio dei nostri prigionieri, il nemico si comporta come un delinquente e mette seriamente in pericolo l'intero accordo" di tregua, ha dichiarato Bassem Naïm, un alto funzionario di Hamas, invitando i mediatori che hanno reso possibile l'accordo, "in particolare gli Stati Uniti", a "fare pressione sul nemico affinché applichi l'accordo e rilasci immediatamente questo gruppo di prigionieri".
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - La Russia ha lanciato 267 droni contro l’Ucraina nella notte tra sabato e domenica, “un record” dall’invasione russa del 24 febbraio 2022, ha dichiarato l’aeronautica ucraina, alla vigilia del terzo anniversario dell’attacco russo su larga scala. "Sono stati avvistati nel cielo ucraino 267 droni nemici, il record per un singolo attacco" dall'inizio dell'invasione, ha scritto su Facebook il portavoce dell'aeronautica ucraina Yuri Ignat, secondo cui 138 sono stati intercettati dalla difesa aerea e altri 119 sono stati "persi" senza causare danni.
In un comunicato separato pubblicato su Telegram, l'esercito ha riferito che diverse regioni, tra cui Kiev, sono state "colpite", senza fornire ulteriori dettagli. Un attacco missilistico russo ha ucciso un uomo e ne ha feriti cinque a Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodynyr Zelensky nell'Ucraina centrale, hanno reso noto le autorità regionali.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - I media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in Libano, a circa 10 chilometri dal confine meridionale, mentre i fedeli si riunivano a Beirut per il grande funerale del leader di Hezbollah assassinato, Hassan Nasrallah. "Aerei nemici hanno lanciato due raid contro la zona tra Qleileh e Sammaaiyah, nel distretto di Tiro", ha affermato l'agenzia di stampa nazionale ufficiale.
Tel Aviv, 23 feb. (Adnkronos) - Le Idf confermano di aver effettuato attacchi aerei nel Libano meridionale. Uno degli obiettivi era un sito militare di Hezbollah contenente lanciarazzi e altre armi, dove l'esercito afferma di aver individuato attività da parte del gruppo terroristico.
Secondo l'esercito, l'attività di Hezbollah nel sito costituisce una "violazione degli accordi tra Israele e Libano". Inoltre, le Idf affermano di aver colpito diversi altri lanciarazzi di Hezbollah nel Libano meridionale, "che rappresentavano una minaccia per i civili israeliani".
Berlino, 23 feb. (Adnkronos) - Urne aperte in tutte la Germania per le politiche. Quasi 60 milioni di persone voteranno oggi fino alle 18 per scegliere un governo che dovrà fare i conti con il crollo dell'alleanza transatlantica sotto Donald Trump e con le nuove minacce alla sicurezza europea, proprio mentre il modello economico del Paese sta entrando in crisi. Secondo gli ultimi sondaggi, sarà il capo dell'opposizione conservatrice (Cdu/Csu) Friedrich Merz il nuovo cancelliere: dovrebbe vincere con il 29,5% di voti favorevoli. "Le grandi aspettative rispecchiano le grandi sfide che dovrà affrontare fin dal primo giorno del suo probabile mandato di cancelliere", ha affermato il settimanale tedesco Der Spiegel. "Una Russia aggressiva, un'America ostile e un'Europa che si sta allontanando: Merz potrebbe essere messo alla prova più duramente di qualsiasi cancelliere della repubblica del dopoguerra".
Merz ha recentemente ammesso che l'effettivo abbandono da parte di Trump delle promesse di difesa europee e l'aggressivo sostegno del suo vicepresidente JD Vance all'estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) annunciavano "cambiamenti tettonici nei centri di potere politico ed economico del mondo". La Germania, ha detto, non ne sarebbe uscita indenne. L'indebolimento della Nato da parte di Trump e il tradimento dell'Ucraina sono "un pugno straziante allo stomaco", ha affermato Ursula Münch, direttrice del think tank dell'Accademia per l'educazione politica in Baviera, in particolare per l'Unione cristiano-democratica (Cdu) di Merz, che ha "solidarietà e amicizia con gli Stati Uniti nel profondo del suo Dna". "La sfida più grande per la Germania sarà quella di mettere insieme una dimostrazione di forza unita da parte dell'Ue e del Regno Unito".
Secondo i sondaggi, i socialdemocratici del cancellieri Olaf Scholz, si attestano al 15% dei consensi, 10 puntiin meno delle preferenze ricevute 4 anni fa, mentre l'Afd si attesta al 21%, oltre il doppio (era al 10,3%) rispetto al 2021.
Londra, 23 feb. (Adnkronos) - Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha dichiarato che domani annuncerà un nuovo importante pacchetto di sanzioni contro la Russia. Lo riporta ITV News. "Domani ho intenzione di annunciare il più grande pacchetto di sanzioni contro la Russia dall'inizio del conflitto, per indebolire la sua macchina militare e ridurre le entrate con cui si sta accendendo il fuoco della distruzione in Ucraina", ha affermato il ministro, aggiungendo che Londra "lavorerà con i partner americani ed europei per raggiungere una pace giusta e sostenibile", riconoscendo chiaramente l'Ucraina dev'essere coinvolta".
E' "un momento critico nella storia dell'Ucraina, della Gran Bretagna e dell'intera Europa" - ha detto ancora - Il sostegno all'Ucraina dovrebbe essere "raddoppiato" e si dovrebbe ricercare "la pace attraverso la forza". "Sul campo di battaglia, Londra resta impegnata a fornire un supporto militare di 3 miliardi di sterline all'anno per mettere l'Ucraina nella migliore posizione possibile e siamo pronti a contribuire con truppe britanniche alle forze di mantenimento della pace, se necessario".
(Adnkronos) - “La notte è trascorsa tranquilla, il Papa ha riposato”. Lo fa sapere oggi 23 febbraio il Vaticano aggiornando sulle condizioni di Papa Francesco ricoverato al Gemelli da venerdì della scorsa settimana.
Ieri sera l’ultimo bollettino diramato dalla Santa Sede sulle condizioni di salute di Bergoglio avevano restituito una situazione in aggravamento con una serie di criticità che i bollettini precedenti non avevano mai evidenziato. Nel dettaglio ieri il bollettino ha riferito che le “condizioni del Santo Padre continuano ad essere critiche, pertanto, come spiegato" dall’équipe medica che lo ha in cura, “il Papa non è fuori pericolo”.
Ieri mattina, si spiegava, “Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoriaasmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi. Gli esami del sangue odierni hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata ad un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua ad essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri. Al momento la prognosi è riservata”. Per Francesco è scattata una maratona di preghiere nelle chiese di tutto il mondo.