Il numero uno degli industriali dopo i rumor sulla cessione agli Agnelli: "Il quotidiano un patrimonio dell’Italia, non di Confindustria"
“Il Sole 24 ore non è in vendita. Dieci giorni fa ho presentato, sulla scorta delle voci che stavano uscendo, un esposto a Consob. A dimostrazione che noi non vogliamo vendere. Poi come azionista di maggioranza mi aspetto che il cda faccia un piano anche a breve di rilancio della testata“. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha così smentito davanti alle telecamere di Mezz’ora in più le notizie sull’imminente cessione del quotidiano economico che secondo il numero uno degli industriali “è un patrimonio dell’Italia, non è un patrimonio di Confindustria”.
La smentita arriva dopo settimane di un nuovo ciclo di indiscrezioni circa trattative in corso per la cessione del quotidiano che, in particolare in questa ultima puntata, è stato ritenuto nel mirino della finanziaria della famiglia Agnelli, Exor, che in Italia tramite Gedi è editrice di Repubblica, Stampa, Secolo XIX, Espresso e di quel che resta dei quotidiani Finegil, mentre in Europa è il primo azionista dell’Economist.
A dare fiato alle indiscrezioni, era stata la cessione a inizio autunno, di un pacchetto di quotidiani locali come Il Tirreno che sono usciti dal perimetro di Gedi, abbassando il peso di Exor nell’editoria di giornali. Sullo sfondo lo scontento di Bonomi e degli industriali per lo stato di salute del Sole a valle dello scandalo delle copie gonfiate sotto la direzione di Roberto Napoletano. Evidentemente, però, per viale dell’Astronomia il gioco vale ancora la candela.