Televisione

Barbara D’Urso, crisi di ascolti: i suoi tre programmi ‘sconfitti’ dalla concorrenza. Non è il caso di “ridimensionare” la sua presenza?

Ha davvero senso Domenica Live (che live non è perché registrato) con una durata ridotta e gli stessi contenuti di Pomeriggio 5 e Live Non è la D'Urso? Ha davvero senso una prima serata con contenuti copia e incolla, con gli stessi personaggi che quasi in una sorta di turn over presenziano in studio? Perché non ridimensionare gli spazi e concedere, se proprio si deve, alla conduttrice un solo titolo forte, da affiancare a Pomeriggio 5?

di Giuseppe Candela

Mala tempora currunt. Esiste, sembra essere ormai chiaro, un caso Barbara D’Urso a Mediaset. Contenuti discutibili, scivoloni, liti, trash e polemiche accompagnano da anni le trasmissioni di Carmelita, così la chiamano i suoi fan. “Perché l’azienda di Cologno Monzese accetta tutto questo? Perché un colosso come Mediaset sporca la sua immagine con prodotti di questo tipo?”, si sono chiesti spettatori e addetti ai lavori. La risposta, quella che si ripeteva nei corridoi, era legata agli ascolti: le trasmissioni della D’Urso ottenevano risultati positivi, tali da giustificare anche contenuti di un certo tipo. Una tv commerciale, come si può immaginare, ha logiche ed esigenze differenti.

C’è un problema Barbara D’Urso a Mediaset, dicevamo. Da qualche tempo i suoi programmi non tirano più come una volta ma quest’anno, a un mese e mezzo dal debutto, la situazione si è fatta ancora più preoccupante: i tre contenitori da lei condotti sono in crisi di ascolti e vengono sconfitti costantemente dalla concorrenza. “Buongiorno! Grazie per aver seguito anche ieri sera con tanto affetto i nostri talk di Live Non è la D’Urso! Picchi di 3 milioni di spettatori e del 23% di share con 8 milioni di contatti. In una serata piena di offerta sulle altre reti e come sempre orgogliosi di tutta la nostra pubblicità! E grazie anche a Domenica Live!”, si legge sul suo profilo Instagram che riporta solo i picchi auditel della trasmissione e il numero dei contatti, vale a dire le persone che hanno visto il talk di Canale 5 per un minuto, fornendo una versione non errata ma del tutto parziale.

In realtà il risultato di ieri di Live-Non è la D’Urso non può che definirsi deludente: la trasmissione è stata vista dalle 21.53 alle 1.21 da soli 1.854.000 telespettatori con il 12,3% di share e con una anteprima di ben 32 minuti seguita da 2.403.000 con il 9,2% di share. Questi i numeri, questi gli orari. Il programma è stato più che doppiato da L’Allieva 3, la fiction di Rai1 con Guanciale e Mastronardi ha ottenuto 4.493.000 spettatori con il 20,5% di share, non solo perché pur non essendo il competitor diretto è ormai un passo dalla rete del Biscione Che tempo che fa che ha raccolto davanti al video 2.905.000 spettatori pari ad uno share dell’11.5% con il Tavolo a 1.278.000 e il 7.8%.

Possiamo aggiungere che nella fascia prime time, per esempio, Rai3 batte Canale 5 e la situazione è ancora più chiara in sovrapposizione: dalle 21.19 alle 00.11 Barbara D’Urso ha ottenuto 2.211.000 con il 10,57%, Fabio Fazio 2.071.000 e il 9,9%. In sostanza prendendo in considerazione lo stesso periodo di messa in onda, oltre al raddoppio di Rai1, c’è il quasi pareggio di Rai3 solo allo 0,67% da Canale 5.

E non va meglio al pomeriggio dove Domenica Live registra 2.275.000 spettatori con il 13% (anteprima all’11,7% e il segmento Ultima sorpresa al 10%) contro Da noi a ruota libera visto da 2.456.000 con il 13,9%. La D’Urso viene dunque sconfitta da inizio stagione anche dal programma di Francesca Fialdini, che non spicca certo per idee e buona conduzione, pur potendo quest’ultima contare su ospiti di peso, budget differente e traino migliore grazie a Mara Venier e Domenica In. A peggiorare la situazione è la leadership persa da Pomeriggio 5, calato in media al 14,7% e sconfitto da La Vita in Diretta di Alberto Matano che su 31 sfide può contare 22 vittorie, oltre a una media più alta della concorrenza.

Barbara D’Urso ha dalla sua la capacità nella conduzione e una professionalità favorita dall’esperienza, l’appiattimento su tre programmi praticamente identici ha portato la presentatrice alla situazione attuale. Ha davvero senso Domenica Live (che live non è perché registrato) con una durata ridotta e gli stessi contenuti di Pomeriggio 5 e Live Non è la D’Urso? Ha davvero senso una prima serata con contenuti copia e incolla, con gli stessi personaggi che quasi in una sorta di turn over presenziano in studio? Perché non ridimensionare gli spazi e concedere, se proprio si deve, alla conduttrice un solo titolo forte, da affiancare a Pomeriggio 5, evitando contenitori identici con scivoloni e polemiche? Sono quasi due anni che la D’Urso annuncia il ritorno del suo Grande Fratello Nip che, salvo colpi di scena, non ci sarà. La crisi, invece, c’è: Mediaset che fai?

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