Erdogan attacca Macron, invita a boicottare i prodotti francesi e denuncia “l’islamofobia” come una “peste dei Paesi europei”, aggiungendo che “contro i musulmani si sta compiendo una campagna di linciaggio simile a quella contro gli ebrei prima della Seconda Guerra Mondiale”. Ma lo scontro a distanza arriva a coinvolgere Europa, Germania, Olanda e Italia, che esprimono solidarietà nei confronti del presidente francese e prendono posizione contro le dichiarazioni di Erdogan. “Le parole rivolte dal presidente Erdogan al presidente Macron sono inaccettabili – ha scritto in un tweet il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – . Le invettive personali non aiutano l’agenda positiva che l’Ue vuole perseguire con la Turchia ma, al contrario, allontanano le soluzioni. Piena solidarietà al presidente Emmanuel Macron”.


All’origine degli attacchiNel giorno in cui la lira tocca un nuovo minimo storico sul dollaro, Ankara è intenzionata più che mai a tenere alto il livello di una polemica in cui la difesa dell’Islam sembra funzionale all’affermazione dei suoi interessi geopolitici e all’espansione della sua influenza nella regione. Non è un mistero che tali interessi abbiano portato da tempo la Turchia in rotta di collisione con la Francia su vari scenari, dalla Libia al Mediterraneo Orientale, al Nagorno Karabakh. Tensioni deflagrate con le frasi pronunciate da Macron durante la solenne cerimonia in onore di Samuel Paty, l’insegnante ucciso da un giovane immigrato ceceno dopo aver mostrato durante una lezione sulla libertà d’espressione alcune delle vignette su Maometto pubblicate da Charlie Hebdo. Il presidente francese ha infatti ribadito che “non rinunceremo alle vignette, anche se altri indietreggiano, perché in Francia i Lumi non si spengono”, e ha denunciato il “separatismo islamico”, affermando l’esigenza di “strutturare l’Islam” in Francia. È da alcune settimane che il capo dell’Eliseo insiste sull’esigenza di introdurre misure per reprimere i militanti islamisti e per costruire una forma di Islam compatibile con quelli che ha definito “i valori della Repubblica”, e ha precisato che il governo sta lavorando con il principale gruppo che rappresenta i musulmani nel Paese per costruire un “Islam dell’illuminazione” che possa essere “in pace con la Repubblica“.

Erdogan ai leader europei: “Voi siete gli eredi dei nazisti” – In un discorso al palazzo presidenziale di Ankara, Erdogan ha denunciato “l’islamofobia” come una “peste dei Paesi europei”, facendo “appello alla cancelliera Merkel“. “Se voi avete libertà di religione, com’è che ci sono stati quasi 100 attacchi contro moschee? Voi siete i veri fascisti, siete gli eredi dei nazisti“, ha continuato. “Demonizzando i musulmani non ci guadagnerete nulla. Il Parlamento europeo, che a ogni occasione si esprime sul nostro Paese, non può ignorare l’islamofobia“, ha aggiunto Erdogan, sostenendo che “in certi Paesi europei, l’odio verso l’islam e i musulmani è diventata una pratica promossa persino dai presidenti”. Il presidente turco non ha tenuto in alcun conto la richiesta dell’Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Josep Borrell che, giudicando “inaccettabili” le frasi da lui pronunciate sabato in cui metteva per la prima volta in dubbio l’equilibrio mentale di Macron, lo ha invitato a “cessare questa pericolosa spirale di scontro”. Al contrario, Erdogan rilancia la sua sfida anche agli Usa e alla Nato intera, dopo le minacce di sanzioni americane per il primo test, il 16 ottobre scorso, del sistema di difesa anti-aerea S-400 acquistato dalla Russia: “Applicatele pure – ha affermato il sultano in un discorso trasmesso dalla televisione – noi non siamo uno Stato tribale, siamo la Turchia”.

Le reazioni – Per il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, quelle di Erdogan sono parole “diffamatorie e assolutamente inaccettabili” e la solidarietà a Parigi è arrivata anche dal ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas che ha descritto i suoi insulti come un “nuovo punto basso”. Il primo ministro olandese Mark Rutte ha affermato che il suo Paese si schiera con la Francia “per la libertà di parola e contro l’estremismo e il radicalismo”, mentre per Efraim Zuroff, direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme “non c’è alcun modo di paragonare la condizioni di cui beneficiano i musulmani oggi in Francia con quelle degli ebrei in Europa 80 anni fa”. Zuroff ha poi ironicamente definito Erdogan “un grande esperto di storia”, tanto da non avere “interiorizzato il fatto che ci sia stato un genocidio di armeni ad opera dei turchi“.

Sul fronte delle istituzioni comunitarie, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel sottolinea come “piuttosto che un’agenda positiva, la Turchia sceglie provocazioni, azioni unilaterali nel Mediterraneo e ora insulti. È intollerabile. Rispetto per l’Europa ed i suoi Stati membri”. L’Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Josep Borrell, giudicando “inaccettabili” le frasi pronunciate sabato in cui Erdogan metteva per la prima volta in dubbio l’equilibrio mentale di Macron, lo aveva già invitato a “cessare questa pericolosa spirale di scontro” e oggi il suo portavoce Peter Stano ha riferito di non escludere la possibilità di convocare una riunione urgente dei ministri dell’Ue. “Ci aspettiamo chiaramente un cambiamento nell’azione e nelle dichiarazioni da parte turca”, ha detto Stano, sottolineando che ci sarebbero state diverse discussioni per decidere se continuare ad aspettare o agire prima nei confronti di Ankara. Stano tuttavia ha insistito sul fatto che la Turchia rimane un “partner molto importante” per l’Unione europea e che “nessuno trarrà vantaggio da un ulteriore confronto”.

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