In un’intervista al Fatto Quotidiano Ranieri Guerra – membro dell’Oms e del Cts – aveva messo in guardia sulle possibili conseguenze di un nuovo lockdown generalizzato: “Evitiamolo, provocherebbe scontri armati“.
Poche ore dopo, nella sua consueta diretta social del venerdì, il governatore Pd della Campania Vincenzo De Luca ha annunciato unilateralmente il lockdown in Campania. Lo ha fatto sulla base di numeri gravi, gravissimi: ma non peggiori di altre Regioni che, almeno per il momento, non andranno in lockdown. Lo ha fatto sventolando una radiografia dei polmoni rovinati di un giovane malato Covid. Avendo – lui e i suoi tecnici che fino a poche settimana fa si vantavano di fare “pochi tamponi mirati” per non dover ammettere che erano incapaci di potenziare la macchina del tracciamento, e avevano elaborato algoritmi sull’incremento dei positivi rivelatisi sballati – alzato bandiera bianca sul fronte della prevenzione del virus e dell’incremento dei posti letto, De Luca sa che in questo momento la sua unica arma anticontagio è quella della paura. Sulla quale ha costruito la sua estemporanea fortuna elettorale.
Questo accadeva nel pomeriggio. Poche ore prima degli scontri notturni a Napoli. Attribuiti, con analisi forse frettolose e superficiali, esclusivamente a una sapiente regia della camorra. Che c’era, sicuramente. E ci mette un attimo a speculare sulla disperazione collettiva. Ma in mezzo alle strade di Napoli – ed è a loro che Guerra forse pensava nella sua profetica intervista – c’era anche tanta povera gente per bene, esasperata da quella diretta allucinante di De Luca. Una diretta allucinante nella faccia, nei toni, nella incredibile assenza di qualsiasi autocritica, lui che è uno dei principali responsabili del disastro campano.
Con quella faccia, con quei toni, con quelle parole piene di astio e vuote di mea culpa – quando le cose andavano bene era merito suo, però… – il governatore ha esacerbato gli animi di cittadini, commercianti, piccoli e piccolissimi imprenditori, che non capivano perché sarebbero dovuti andare in lockdown prima degli altri. E si sono sentiti più presi in giro e più abbandonati degli altri. Hanno urlato, certo. Grida di rabbia e disperazione. Ma quasi tutti hanno protestato pacificamente e si sono dissociati dalle violenze. La manovalanza di camorra che ha aggredito le forze dell’ordine forse la diretta di De Luca non l’ha vista nemmeno. Ma ha visto il caos e ne ha approfittato.