Il dietro front di De Luca: niente più minacce di lockdown totale. Annunciata la prima del Teatro San Carlo il 4 dicembre con Marina Abramovic. Poi sospesa. Non si capisce un emerito tubo
“Si fa la fame, ma i teatri rimangono aperti”. Ha ricordato un “infuocato” Stefano Massini al talk show Piazza Grande le parole di Shostakovich mentre i nazisti tentavano l’assedio di Leningrado. Con le debite differenze: il virus cinese non è Hitler ma sempre da una dittatura siamo stati “fregati”.
Dal Palazzo della Regione al centro storico passando per Piazza de ‘dei Martiri, il salotto buono della città, scendono in piazza i senza lavoro ma anche gente che solitamente non trovi nei cortei sbandierando striscioni. La Polizia è in assetto anti-sommossa, vola qualche petardo e qualche pomodoro sul portone sbarrato della Confindustria. De Luca fa dietro front, niente più il lockdown minacciato.
Mi sento Cenerentola, che gioca con il tempo. A casa entro le 23 altrimenti, la carrozza non si trasformerà in zucca, ma neanche il zelante poliziotto pronto a multarmi sarà il principe azzurro.
Ultimo week end di resistenza culturale, perché bellezza, Teatro e Cinema sono il vaccino di cui abbiamo bisogno anche solo contro il terrorismo psicologico che ci infliggono quotidianamente. Comincio con l’Anteprima assoluta di “Around Bach” proposto dall’”Ensemble Armoniosa” nella Chiesa di Santa Caterina da Siena per la Fondazione Pietà de’Turchini. I musicisti arrivano da Torino, sono bravi ed emozionati, è il loro primo concerto dalla prima dal 22 febbraio.
Corro a Casa Madre, galleria di Eduardo Cicelyn ( c’è pure Antonio Bassolino). L’artista mantovana Chiara Denys presenta un opera pop dai colori acidi fatta di specchi convessi e scomposti che creano effetto caleidoscopio. Tutti a specchiarsi per esplorare altre parti di “sè”. A pezzi dentro l’opera, a pezzi fuori.
Gli artisti sono invincibili e mi precipito alla Dafna Gallery di Danilo Ambrosino e di Daniela Fresa nel settecentesco palazzo dei Principi Albertini di Cimitili con la splendida scalinata a forma di spirale. L’artista Valentina Colella e’ arrivata da Sulmona in autobus, la sua monumentale performance si chiama “Le Possibilità di un volo”, 2914 carte intagliate e suddivisie per 54 tavoli. Difficile spiegarla, bisogna vederla e basta.
La cultura non deve tacere mai e accolgo l’invito di Massimiliano Cerrito, ideatore del Festival Barocco, quarta edizione, al Museo Archeologico. Le Vie della Sacerdotesse sono una passeggiata musicale, corale e danzante nella Campania Felix. Il ritorno al sacro, alla magia sembra essere un’alternativa “sognate” in questi tempi dove non si sa a quale appiglio aggrapparsi.
Lì dove ti aspetti un sorriso ti arriva invece un portone sbattuto in faccia. Al Museo Pan l’usciere diventa buttafuori. Anzi peggio, siamo stati cacciati e visto che il titolo della mostra è “Re-genesis” parlerei di cacciata dall’Eden pittorico di Jeong-Yoen Rhee, che inaugurava il suo vernissage. Artista sudcoreana nota per l’ originalità dei suoi lavori, non dipinge con i pennelli ma con i polpastrelli, con la complicità della pratica zen, yoga e meditazione. Impedita dal lockdown nel suo paese, non è riuscita a esserci, in sua vece è arrivato il suo curatore da New York, accompagnato dalla curatrice italiana Paola De Ciuceis.
Annunciazione, poi la smentita: per la Prima del Teatro San Carlo il 4 dicembre salta la “Bohéme “ di Emma Dante, al suo posto c’è Marina Abramovic. Sospesa anche lei. Non si capisce un… tubo.
pagina Facebook di Januaria Piromallo