Scienza

Covid, Eli Lilly: “Improbabile valore clinico aggiunto per anticorpo monoclonale nei malati gravi”

In una nota la compagnia ha comunicato che, sulla base di un insieme di dati rivisti in data 26 ottobre, "nessun altro paziente Covid riceverà bamlanivimab nel contesto ospedaliero". Si interrompe quindi il trial Activ-3, mentre proseguono gli altri studi in corso sul trattamento. E continuano altre sperimentazioni

È improbabile” che l’anticorpo monoclonale bamlanivimab possa produrre “un valore clinico aggiunto” nei malati ricoverati per Covid-19 in “stadio avanzato” di patologia. Così la multinazionale americana Eli Lilly ha annunciato i risultati negativi ottenuti dal farmaco sperimentale nello studio Activ-3 condotto dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), parte dei National Institutes of Health (Nih) statunitensi e diretto dall’immunologo consulente della Casa Bianca Anthony Fauci. In una nota la compagnia ha comunicato che, sulla base di un insieme di dati rivisti in data 26 ottobre, “nessun altro paziente Covid riceverà bamlanivimab nel contesto ospedaliero”. Si interrompe quindi il trial Activ-3, mentre proseguono gli altri studi in corso sul trattamento.

Una commissione indipendente avevano sospeso l’arruolamento nello studio due settimane fa a causa di un possibile problema di sicurezza. Ma lunedì il Niaid, dopo le valutazioni del caso, aveva fatto sapere che non erano stati riscontrati problemi di, ma invece che ci fosse una bassa probabilità che il farmaco si potesse rivela utile per i pazienti ospedalizzati. Si tratta di una battuta d’arresto per uno degli approcci terapeutici più promettenti, anche se gli studi e i test su altri anticorpi proseguono. Anche il presidente Donald Trump ha ricevuto un farmaco sperimentale simile dalla Regeneron Pharmaceuticals Inc. quando si è ammalato di coronavirus all’inizio di questo mese.

La compagnia Lilly comunque fa sapere che il governo sta continuando uno studio separato per testare il farmaco anticorpo in pazienti da lievi a moderatamente malati, per cercare di prevenire il ricovero in ospedale e malattie gravi. L’azienda sta inoltre proseguendo i propri studi testando il farmaco, che è in fase di sviluppo con la società canadese AbCellera. Gli anticorpi sono proteine ​​che il corpo produce quando si verifica un’infezione; si attaccano a un virus e lo aiutano a eliminarlo. I farmaci sperimentali sono versioni concentrate di uno o due anticorpi specifici che hanno funzionato meglio contro il coronavirus nei test di laboratorio e sugli animali.

Lilly e Regeneron hanno chiesto alla Food and Drug Administration degli Stati Uniti di concedere l’autorizzazione all’uso di emergenza per i loro farmaci mentre continuano gli studi in fase avanzata. Lilly afferma che la sua richiesta si basa su altri risultati che suggeriscono che il farmaco aiuta i pazienti che non sono ricoverati in ospedale e che continuerà a chiedere il via libera per l’uso di emergenza. Gli studi e le sperimentazioni sugli anticorpi sono numerose e si attendono altri risultati da altri test.