Non sono affatto un negazionista. Non solo credo che il virus ci sia eccome, ma credo anche ci sia un’epidemia. Ed è proprio questo il punto. Non si tratta affatto di un’operazione inventata per un complotto fantascientifico, ma di un fenomeno reale che purtroppo ha condotto progressivamente alla privazione di diritti basilari. In nome del “diritto alla salute”, sacrosanto ci mancherebbe altro, sono stati violati tutti gli altri.
Il terrore di ammalarsi ha portato alcuni all’isteria collettiva. Il terrore di non riuscire a contenere la situazione ha portato i governi a compiere un errore dietro l’altro, e spesso provvedimenti a volte francamente ridicoli altre volte drammatici. La paura di sottostimare un mostro ha portato a classificare come decessi relativi al contagio anche decessi avvenuti per altre cause. La paura di perdere vite umane di fronte a un attacco sconosciuto ha portato a effettuare terapie non corrette.
In questa situazione allo sbando, completamente intrisa di paura, alcuni ne hanno approfittato.
1. Per sperimentare il potere
2. Per fare soldi con beni e servizi necessari, veri o presunti che fossero
3. Per vendere informazione con toni tipici allarmistici da bollettino di guerra.
Una buona fetta di umanità è comunque terrorizzata, un’altra non ne può più delle restrizioni, nel complesso tutti hanno perso la testa.
La situazione è critica, soprattutto perché non c’è nessuno che realmente sappia cosa fare. Anche se in Cina per ora sembra sia tutto a posto, grazie alla gestione autoritaria del paese. Se non tutti, molti sperano nel vaccino, che a sua volta – secondo alcune teorie – sarebbe un altro attore della gigantesca manovra di controllo.
Ma c’è un’altra chiave di lettura, che esula completamente da qualsiasi analisi razionale, ma che non ha niente a che vedere con punizioni divine, bensì con considerazioni sui livelli di energia di un organismo.
Tutto nell’universo è, tra le altre cose, anche energia, e un virus non sfugge da questa legge generale. Come poi questa forma di energia interagisca con le altre rimane ancora un mistero, ma di fatto tutto ciò che avviene nel cosmo sono sostanzialmente relazioni e interazioni. Ce lo insegna la fisica delle particelle.
Comprendere l’infinità di relazioni che intervengono ovunque è del tutto impossibile. Ma c’è di più. Di fatto l’essere umano non sa assolutamente niente di niente e tutto quello che sa la scienza sembra moltissimo, ma è una bazzecola di fronte all’immensità del creato. Certe cose le possiamo solo intuire. Un attacco da parte di un elemento che si inserisce in altri organismi, al di là di ogni osservazione e considerazione medica, di cui io non so nulla, è di fatto una interazione tra manifestazioni diverse della stessa energia.
Gli individui e anche i gruppi più soggetti a trovarsi in difficoltà anche serie in presenza di un attacco di questo tipo sono generalmente già compromessi da un basso livello energetico. Talvolta le cause che portano ad abbassare tale livello energetico non sono affatto solo di carattere fisico e biologico e quindi evidente, ma anche di carattere emozionale, spirituale, sentimentale, mentale. Di solito sono più vulnerabili anziani, malati pregressi o persone che si trovano in condizioni di particolare stress e pressione, come per esempio il personale medico e paramedico delle rianimazioni.
Probabilmente se si andasse ad analizzare le persone colpite più o meno gravemente o decedute, si potrebbe riscontrare che, anche non in presenza di età avanzata o patologie di qualche tipo, si trovavano in condizioni non certo ottimali anche sotto altri punti di vista. Persino fossero sportivi o persone che rispettano un regime di vita molto salutare.
Questo accade poiché chiunque potrebbe avere in profondità qualche disequilibrio e quindi essere in qualche modo vulnerabile. E’ molto probabile che mantenere su tutti i fronti un elevato livello energetico metterebbe in condizioni di affrontare la situazione in modo completamente diverso.
Possiamo osservare che gli individui e le popolazioni più colpite si trovano in condizioni generalmente di basso livello energetico. Gruppi che vivono in aree particolarmente inquinate, come la Pianura Padana, le zone industriali della Cina, o al contrario luoghi come l’Amazzonia, totalmente selvaggi, ma con popolazioni native fortemente vessate da situazioni pregresse addirittura secolari.
Per contro ci sono alcuni posti del mondo dove i virus risultano essere meno aggressivi e sarebbe interessante approfondire un’analisi delle ragioni. Probabilmente un equilibrio soddisfacente dei livelli energetici metterebbe relativamente al sicuro.
Ma il punto è proprio questo. La diffusione generale dell’intera pandemia e il modo di affrontarla dimostrano come tutta l’umanità versi in condizioni energetiche disastrose. Tutta l’umanità in tempi brevissimi si è trovata di fronte a un mondo completamente diverso, correndo rischi e affrontando grosse difficoltà. Ma la cosa paradossale è che in realtà tutte queste difficoltà le sta affrontando perlopiù solo una parte dell’umanità, poiché per due miliardi di poveri e un miliardo di persone a rischio di morte per fame cambia molto poco.
Quelli più preoccupati, se ci fate caso, sono quelli che in qualche modo, da secoli, hanno sfruttato tutte le risorse del pianeta e persino altri esseri umani. Hanno vissuto benone per decenni e stavano talmente bene che non si sono preoccupati affatto dei loro livelli energetici, fumando, bevendo e mangiando a dismisura. Ma non solo. Hanno abbondantemente taciuto sui propri traumi, procurando anzi traumi ad altre persone, figli e parenti o sconosciuti che fossero.
Il gruppo dei preoccupati si è allontanato sempre di più, spesso ignaro e magari persino in buona fede, dalla natura, dal rispetto per gli animali e le piante, dal rispetto per l’ambiente e per gli altri esseri umani, antenati o contemporanei che fossero.
Vedendo le cose in questa ottica un qualsiasi accadimento, come anche quello che stiamo attraversando, non è altro che il risultato di uno squilibrio secolare che si manifesta come può, e in questo caso lo fa come materiale genetico, ovvero, non a caso, informazione.
L’informazione che io, nella mia ignoranza abissale, intuisco è la seguente. Vi porto la morte, la sofferenza e la paura. Vi metto alle strette, in condizioni da non sapere cosa fare per liberarvi di me, a meno che non vi riempiate di veleni. Ma in ogni caso non avrete scampo, poiché altri potranno venire dopo di me e la vita vi diventerà impossibile. Se vorrete continuare ad allignare come zombie su questo pianeta, come del resto fate da secoli, dovrete farlo da prigionieri spaventati, topi di laboratorio, miserabili servi.
A meno che.
A meno che non riusciate a ricordare chi siete. Spiriti divini temporaneamente incarnati in organismi per sperimentare la coscienza biologica. A meno che non prendiate coscienza del fatto che questa esperienza è profondamente sacra, nient’altro che una delle innumerevoli cerimonie del creato per sviluppare ed espandere la coscienza del creatore stesso.
A meno che il risorgere di questa consapevolezza non vi liberi dalla patetica paura della morte e vi renda viaggiatori dell’infinito, capaci di passare da una dimensione all’altra, privi di quella maledetta paura.
A meno che riprendiate coscienza della vostra responsabilità divina di proteggere il creato e contribuire alla sua crescita rispettando ogni forma di vita e ogni forma di espressione.
Come? Guardando in voi stessi, al di fuori dell’ego, al di fuori della mente, nel più completo abbandono al flusso orgasmico della fonte.
(Mauro Vishva Towé Villone)
Foto @mvillone – India, Varanasi