Il Paese vanta due tristi primati: record del tasso di contagio in Europa e di decessi rispetto alla popolazione nel mondo. Attesa per le nuove misure che il comitato di crisi stabilirà il 30 ottobre
Ieri ha superato di nuovo la soglia dei cento morti giornalieri, tornando ai livelli di aprile. E oggi il numero di pazienti ricoverati negli ospedali del Belgio (5.924) è più alto che durante la prima ondata della pandemia (5.759 è stato il record raggiunto il 6 aprile) mentre i virologi avvertono: a meno che le misure più severe abbiano un impatto rapido, il punto di saturazione di 2mila pazienti nelle terapie intensive sarà raggiunto il 6 novembre. Cioè tra poco più di una settimana. Oggi i ricoverati in questi reparti in tutto il Paese sono 993. Una situazione in progressivo peggioramento che va a impattare sulla tenuta del sistema sanitario, già in forte difficoltà, tanto che alcuni ospedali hanno chiesto a medici e infermieri contagiati dal coronavirus ma asintomatici, di continuare a prestare servizio.
Record del tasso di contagio in Europa e di decessi nel mondo – Il Belgio è il Paese che ha il più alto tasso di contagi in Europa, seguito dalla Repubblica Ceca: è arrivato a 1.390,9 casi in 14 giorni ogni 100mila abitanti e in tutto i contagi confermati sono più di 368mila. Tra il 16 e il 22 ottobre è stata registrata una media giornaliera di 12.491 contagi da coronavirus nel periodo compreso, ossia il 44% in più rispetto alla settimana precedente. È invece primo al mondo per il tasso di mortalità rispetto alla popolazione, come certificano i dati della Johns Hopkins University: finora i decessi legati al Covid-19 sono stati oltre 11mila, su una popolazione di 11,5 milioni di persone.
Le nuove misure a Bruxelles – Una situazione di emergenza che in queste ore sollecita le autorità a ripiegare su misure più restrittive, come già fatto da Francia e Germania, mentre guardando al Regno Unito gli esperti fanno pressione sul governo di Boris Johnson affinché adotti misure più rigide. Già dal 26 ottobre sono entrate in vigore le misure annunciate dal governo federale, ma l’inasprimento delle restrizioni fino al 19 novembre, principalmente nei settori culturale e sportivo, è stato considerato inadeguato da due delle tre regioni. La regione francofona della Vallonia e la regione della capitale di Bruxelles hanno esteso il coprifuoco notturno dalle 22 fino alle 6. Nella capitale le mascherine sono obbligatorie anche all’aperto, mentre sono chiusi i cinema, i teatri e i centri sportivi, ed è incentivato lo smart working. Il ministro presidente della Vallonia, l’ex premier socialista Elio Di Rupo, ha chiesto un rafforzamento delle misure. Le nuove decisioni verranno prese venerdì dal comitato di crisi.
Medici positivi in corsia – Intanto i medici positivi ma asintomatici tornano in corsia per fare fronte all’emergenza. “Abbiamo dovuto scegliere fra una cattiva soluzione e una pessima soluzione”, ha detto Philippe Devos, presidente dell’associazione dei sindacati medici. L’alternativa, ha spiegato all’agenzia stampa Dpa, era di non poter curare alcuni pazienti. Devos è medico in un reparto di terapia intensiva a Liegi, città francofona particolarmente colpita dalla pandemia. Medici e infermieri contagiati, ha riferito, curano soltanto malati di covid e mangiano in una sala mensa separata. Secondo le sue stime, almeno 100 infermieri infettati sono al lavoro. I posti letto, in ospedale e in rianimazione, sono praticamente tutti occupati e alcuni pazienti vengono trasferite nelle Fiandre.