"Nonostante le cadute di stile, le cafonate, sono una persona onesta per cui avrei voluto almeno una possibilità per poter chiedere scusa il martedì in quella trasmissione che è stata il luogo del misfatto. Purtroppo non mi è stato possibile", ha detto lo scrittore ospite a L'assedio, in onda su Nove
“Mi manca il programma, mi ero affezionato a Bianca Berlinguer. È un lavoro a cui tenevo e tengo ancora. Nonostante le cadute di stile, le cafonate, sono una persona onesta per cui avrei voluto almeno una possibilità per poter chiedere scusa il martedì in quella trasmissione che è stata il luogo del misfatto. Purtroppo non mi è stato possibile, mi bastava almeno una possibilità perché le scuse vanno fatte in pubblico dove si è sbagliato”, ha dichiarato Mauro Corona a L’Assedio, programma in onda su Nove condotto da Daria Bignardi.
In diretta lo scrittore a Cartabianca su Rai3, dove era ospite ogni settimana, aveva dato della “gallina” alla Berlinguer, colpevole di averlo ripreso dopo una pubblicità fatta ad un albergo. Uno scontro, l’ennesimo, tra la conduttrice e lo scrittore che questa volta ha portato a una sospensione che ormai va avanti da più di un mese: “Quando ho detto quella frase non avevo bevuto ma non cerco giustificazioni, perché sarebbe troppo comodo: l’astinenza da alcool, ero nervosissimo ma ciò non giustifica la cafoneria e la rozzezza di un uomo. Ho sbagliato e chiedo ancora scusa a Bianca, al programma e a chi ci ascoltava.”
Scuse che la giornalista aveva già accettato nella puntata successiva, sottolineando che l’esclusione dell’alpinista non dipendeva dalla sua volontà. Il veto secondo il sito Dagospia arriverebbe dal direttore di Rai3 Franco Di Mare, notizia confermata in qualche modo da Corona a Striscia la notizia durante la consegna del tapiro d’oro: “Posso garantirvi che non è la Berlinguer a non volermi. È qualcun altro. Franky Di Mare, non ho niente da dire sul fatto che non mi vuoi più. Vorrei però capire perché non me l’hai detto prima, invece di continuare a mandarmi messaggi di amicizia e chiamarmi il tuo ‘fratello della montagna’. Almeno chiarisci questo tuo cambiamento di marcia nei miei confronti. In ogni caso, sappi che io non mi impicco, se non vengo più lì”, ha dichiarato lo scrittore nei giorni scorsi.
A L’Assedio Corona ha presentato il suo ultimo romanzo dal titolo “L’ultimo sorso, vita di Celio“, un libro in parte autobiografico in cui l’alpinista ha parlato della sua dipendenza dall’alcol. Da settantadue giorni non beve più e ha scelto di non farsi aiutare da medici o esperti del settore: “Non è facile, non si dorme la notte. Spesso tornano le ombre. Non sono felice, ma pacifico e tranquillo. Ho deciso di fare tutto da solo senza chiedere aiuto”, ha detto nell’intervista con Daria Bignardi.