Gravi carenze nella “leadership del partito nell’affrontare l’antisemitismo” e procedure “inadeguate” nell’affrontare le denunce. Per questo il partito laburista britannico ha deciso la sospensione di Jeremy Corbyn, e ha messo nel mirino i suoi commenti relativi al rapporto indipendente sull’antisemitismo nel partito. “Di fronte a suoi commenti di oggi e al loro mancato ritiro, il partito laburista ha sospeso Jeremy Corbyn in attesa dell’esito di una indagine”, ha detto un portavoce del partito, dopo che l’ex leader aveva dichiarato che il rapporto ha “ingigantito il problema per motivi politici”.
La sospensione di Corbyn arriva dopo la pubblicazione di un rapporto dell’Equality and Human Rights Commission (Ehrc) che ha evidenziato, oltre alle carenze della leadership nell’affrontare il problema, anche “interferenze politiche” dell’ufficio di Corbyn per minimizzare le denunce di comportamenti antisemiti. Il successore di Corbyn, sir Keith Starmer, ha accolto le conclusioni dell’Ehrc parlando di “un giorno di vergogna” per il suo partito. Ha poi promesso di adottare le raccomandazioni contenute nel rapporto il “più presto possibile”, per cambiare la cultura del partito.
“Contesterò con forza l’intervento politico per sospendermi”, ha dichiarato Corbyn su Twitter, dicendo di non aver mai negato l’esistenza di un problema di antisemitismo e di essere a favore di una “tolleranza zero” verso il razzismo. Gli atteggiamenti antisemiti all’interno del partito laburista, storicamente sostenuto da molti esponenti della comunità ebraica britannica, avevano creato forti tensioni durante la gestione di Corbyn (2015-2020). Nel febbraio 2019 sette deputati avevano lasciato il partito per questo motivo. Durante la campagna elettorale per le elezioni dello scorso dicembre, lo storico quotidiano Jewish Chronicle di Londra aveva esortato a non votare per Corbyn, accusandolo proprio di antisemitismo.