Rubava foto di giovani donne morte dai cimiteri di Roma e, in alcuni casi, anche le loro ceneri. Così un 48enne di Casal Bertone si era guadagnato il soprannome di “collezionista di morte”. Perché questo faceva, da quanto hanno scoperto gli investigatori che hanno effettuato una perquisizione nella sua abitazione trovando 375 immagini di ragazze, tutte decedute, conservate gelosamente nella sua camera da letto, diventata un vero e proprio mausoleo privato. Un’attività che, ha poi confessato l’uomo, era diventata come una droga.

La scoperta degli inquirenti è arrivata al termine delle indagini iniziate dopo la violazione della tomba e la scomparsa delle ceneri, lo scorso marzo, di Elena Aubry, la 26enne morta il 6 maggio del 2018 sulla via Ortensie a causa dell’asfalto disconnesso che le aveva fatto perdere il controllo della moto.

Gli accertamenti dei Carabinieri avevano condotto i militari dell’Arma proprio nell’appartamento del 48enne, il 23 maggio scorso, sospettato di essere il ladro dopo essere stato avvistato più volte mentre passeggiava tra le tombe del cimitero del Verano in maniera sospetta, controllando minuziosamente ogni lapide.

Da lì la scoperta delle forze dell’ordine: 375 foto e le ceneri di Aubry conservate nella sua camera da letto, oltre a un diario dove l’uomo annotava tutti i suoi furti e diverse informazioni sulle tombe che era riuscito a violare. “Adoro ammirare i volti delle giovani donne morte. Dopo un po’, però, mi stufo, butto via le foto e vado a cercare altre immagini”, ha raccontato agli inquirenti ammettendo di non essere mai riuscito a smetterla con questa sua perversione.

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