La preoccupazione per il Covid torna a livelli altissimi tra la popolazione italiana, ma al contrario del marzo scorso l’apprezzamento verso il governo è in calo. Un trend che si riflette anche nella figura del premier Giuseppe Conte: nell’indice di gradimento dei leader realizzato da Demos negli ultimi giorni è stato agganciato al primo posto da Luca Zaia. Il presidente del Veneto nell’ultimo sondaggio dell’Atlante Politico ha guadagnato 4 punti rispetto ad agosto. Il presidente del Consiglio ne ha persi 2 e ora sono appaiati al 58%: un consenso comunque elevato per Conte. Così come appare ancora alto il gradimento nei confronti del suo esecutivo, che piace al 55% degli intervistati. Il trend però è in calo rispetto agli ultimi mesi, per quanto lentamente. E la fotografia del cambiamento arriva anche dal giudizio dei cittadini sugli ultimi provvedimenti restrittivi presi dal governo: la maggioranza degli italiani apprezza (molto positivo per il 9%, positivo per il 46%). A marzo però il gradimento verso la decisione di entrare lockdown era al 94 per cento.
Il governo quindi ha ancora dalla sua la fiducia della maggioranza del Paese, ma i numeri plebiscitari di marzo – quando sia l’esecutivo che il premier aveva oltre il 70% del gradimento – sono un lontano ricordo. Nonostante, stando sempre alla rilevazione di Demos, l’87% degli italiani sia ora nuovamente molto o abbastanza preoccupato per la seconda ondata di coronavirus. Gli effetti delle restrizioni – necessarie per rallentare il ritmo dei contagi– inficiano però la popolarità del governo e di Conte. Anche secondo l’ultimo sondaggio di Emg-Acqua per Agorà, l’indice di gradimento è in ribasso.
La flessione del consenso nei confronti del premier Conte è comunque lenta e graduale secondo Demos: il premier rimane ancora il leader più apprezzato, anche se ora deve condividere il primato con il governatore leghista Zaia. In terza posizione c’è l’ex presidente della Bce Mario Draghi. Poi il ministro della Salute, Roberto Speranza. Per trovare un altro leader nazionale bisogna scendere al 42% di cui è accreditata Giorgia Meloni. L’altro leader della destra, Matteo Salvini, è ancora più giù al 38 per cento. Più in basso arrivano Zingaretti e Di Maio, mentre sono ultimi Di Battista, Renzi, Crimi e Grillo. Perdita di consensi per il governatore della Campania, Vincenzo De Luca: da agosto ha perso il 7% di gradimento.
La fiducia nei confronti dei leader si riflette solo in parte nelle intenzione di voti. La tendenza da agosto ad oggi vede infatti il Partito democratico salire dal 20,7 al 21,5%: se si votasse oggi, i dem sarebbero distanti solo un punto e mezzo dalla Lega, ancora in flessione dal 24,5% di due mesi fa al 23% che le viene attribuito oggi da Demos. Nel centrodestra sale ancora Fratelli d’Italia, stimata ora sopra il 16 per cento. Scivola sotto questa quota invece il Movimento 5 stelle, che però tutto sommato limita la flessione a un -0,5%. Forza Italia è stabile intorno al 7%, così come non si schioda dal 2,6% Italia Viva: il partito di Renzi non arriva nemmeno al 3 per cento, che invece viene superato da LeU. Sotto restano anche Più Europa e Azione di Calenda.