“Possiamo fare tutto, cosa faremo non lo so e anche se lo sapessi non glielo direi. E’ una decisione che prenderemo nelle prossime settimane in funzione dei dati che avremo”. Lo ha detto Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea, intervistato al Festival dell’ottimismo del Foglio. I dati sull’andamento della pandemia e sugli impatti che sta avendo sull’economia serviranno a “definire la portata delle nostre misure“, ha spiegato. Le parole del banchiere centrale arrivano dopo i timori circolati in questi giorni che la Bce possa in qualche modo trovarsi a corto di munizioni di fronte alla necessità di ulteriori spinte all’economia e di risollevare il livello di inflazione, risultato a settembre negativo per il terzo mese di fila. Giovedì scorso la presidente della Bce Christine Lagarde ha lasciato intendere che in dicembre Francoforte varerà nuovi stimoli, anticipazione confermata ieri dal membro austriaco del board della Bce Robert Holzmann.
Secondo Panetta il deciso rialzo registrato dal Prodotto interno lordo dell’area euro nel terzo trimestre dell’anno (+ 12%) è frutto anche della fiducia nelle politiche di sostegno messe in campo da governi e banche centrali. Ma avverte: “Le ultimissime notizie sul fronte della pandemia e sull’impatto sull’economia non sono positive, già dai mesi estivi, da settembre, si vedevano segni di rallentamento. A questo punto con la ripresa delle infezioni, con l’introduzione di misure di distanziamento e contenimento, con lockdown mirati in alcuni Paesi è inevitabile che vi sia impatto sull”economia, sulla domanda e quindi sull’inflazione“. Per questo, in occasione della riunione della Bce di giovedì scorso, “abbiamo valutato l’esigenza di rimodulare le nostre politiche”, rinviando a dicembre la decisione su come agire perché “vi sono una serie di informazioni, di dati che si stanno materializzando in questi giorni”, relativi al contagio, alla risposta fiscale degli Stati e agli impatti sull’economia, “che sono necessari per definire la portata nostre misure”.
Panetta ha proseguito spiegando che durante la crisi del Covid la Bce ha optato per “politiche meno ottuse” nei confronti delle banche adottando misure “che hanno tenuto conto delle condizioni dell’economia e che hanno agito in modo anticiclico (ossia contrastando il rallentamento economico, ndr)”. “Si è agito per non strozzare le banche in una fase di sofferenza dell’economia e dei mercati finanziari”, ha continuato il banchiere ricordando che “la Bce ha introdotto dei margini di flessibilità molto significativi nella svalutazione dei crediti inesigibili, nell’utilizzo dei cuscinetti di capitale, nel rimandare l’attuazione dei piani di contenimento dei crediti inesigibili”.