Dopo tre anni dalla fotografia incriminata arriva per Giorgio Piacentini la sentenza da parte del tribunale di Monza. Il suo avvocato annuncia di ricorrere in appello "il mio assistito è stato punito per aver pubblicato una foto senza aver mai in alcun modo inneggiato al fascismo". L'Anpi locale: "Eravamo stati i primi a sollevare la questione con un esposto in Procura e a sottolinearne la gravità"
Nel 2017 aveva postato una foto in cui indossava una divisa delle SS e adesso, a tre anni di distanza, per l’ex comandante della polizia locale di Biassono, in Brianza, arriva una condanna a 6 mesi con sospensione della pena per apologia di fascismo. “Eravamo stati i primi a sollevare la questione con un esposto in Procura e a sottolinearne la gravità, non accettando di derubricarla a un semplice atto goliardico – spiega Antonella Tremolada, la presidente dell’Anpi di Biassono – Ora la giustizia ha fatto il suo corso e questo ci conforta, confermando che la posizione da noi assunta allora fosse la più corretta”.
Quando l’8 gennaio 2017 pubblicò su Facebook il post incriminato, l’ex comandante Giorgio Piacentini aveva scritto tra i commenti: “Basterebbe una compagnia di questi per sistemare alcune cose”, spiegando inoltre che la divisa che indossava era da Hauptscharfuhrer (maggiore) della Freiwillige Division Wallonien, ovvero la formazione militare nazista delle Schutz-Staffeln, gruppo costituito su base volontaria in Vallonia. Ma dopo la polemica esplosa sul web, il comandante delle forze dell’ordine locali aveva replicato: “Mi scuso se ho urtato la sensibilità di qualcuno, partecipo a rievocazioni storiche, non sono un nazista“.
Piacentini, in servizio da tre anni presso il comune brianzolo, aveva inoltre precisato di aver “postato ingenuamente l’immagine senza pensare a possibili conseguenze” e di “pubblicare spesso immagini delle rievocazioni storiche a cui partecipo con un gruppo di appassionati”. L’ex comandante aveva poi ribadito che la sua foto su Fb era stata scattata durante un raduno con il gruppo “Green Liners”, che organizzano rappresentazioni in varie parti d’Italia. “Ho partecipato a rievocazioni storiche relative anche la liberazione di Imola e Rimini indossando divise di ogni sorta di corpo, questo perché sono un grande appassionato di storia, nulla di più”. Comunque, dopo le reazioni critiche alla pubblicazione, il comandante della polizia aveva cancellato la foto.
Oggi, di fronte alla condanna da parte del tribunale di Monza di Piacentini, il suo avvocato Carlo Alberto Pirro annuncia il ricorso in appello, “perché il mio assistito è stato punito per aver pubblicato una foto senza aver mai in alcun modo inneggiato al fascismo – ha replicato all’Ansa – Persino il pm ha spiegato di aver compreso che le sue intenzioni non fossero quelle, ma che la sola foto è stata sufficiente per integrare il reato”. In attesa di leggere le motivazioni della sentenza, attese entro 90 giorni, l’Anpi di Biassono sottolinea che “è importante mantenere alta l’attenzione su questi temi. Avevamo appoggiato la decisione del sindaco Luciano Casiraghi quando aveva destituito Piacentini e l’avevamo invece fermamente criticato un anno dopo, quando aveva deciso di reintegrarlo nonostante la giustizia non si fosse ancora pronunciata” conclude la presidente Tremolada.