Dopo il cartellone su Peppino Impastato, rimosso lo scorso anno dall’amministrazione comunale appena insediata, adesso è stato vandalizzato anche il murales dedicato al comunista di Cinisi ucciso dalla mafia. Si è svegliata così oggi Riace, il paesino sullo Jonio diventato famoso per il “modello di accoglienza” realizzato dall’ex sindaco Mimmo Lucano. Un modello che è stato colpito duramente, ma non completamente distrutto, dall’inchiesta della Procura di Locri. Un’azione giudiziari che non ha portato solo al processo nei confronti di Lucano ma ha causato anche che si abbassassero i riflettori sull’accoglienza e su temi come quello della lotta alla mafia. Probabilmente, i vandali hanno agito stanotte. Hanno coperto con della vernice bianca il murales di Impastato, nato da un’idea di Francesco Cirillo, militante di sinistra da sempre vicino alle posizioni dell’ex sindaco Lucano, e realizzato quest’estate all’ingresso del paese dall’artista Giusy Marruzzo.

“Vergogna. – è il commento di Cirillo sui social – Non è mai successo a Riace che un murale venisse distrutto ma anche soltanto scalfito. È il clima d’odio messo in atto dall’ormai ex sindaco Trifoli che ha spinto qualcuno a fare questo gesto. L’ultimo atto del sindaco Trifoli, fu quello di inventarsi un regolamento per i murales, con tanto di commissione da lui stessa presieduta, che avrebbe dovuto autorizzarli. E’ dal 2009 che a Riace, grazie a Mimmo Lucano, è partito l’input per i murales e sono decine gli artisti che gratuitamente sono venuti qui per realizzare le proprie opere”.

“Giuseppe Impastato, accoglienza e umanità sono l’incubo delle destre e delle mafie” – Per l’ex sindaco Mimmo Lucano l’episodio di stanotte “fa parte di un retroterra culturale sulla storia di questa comunità”. “È l’ennesima dimostrazione – sottolinea inoltre Lucano – che uguaglianza sociale e ideali politici di opposizione fanno paura alla mafia e a certi ambienti calabresi. È più o meno la stessa cosa che è avvenuta negli ultimi anni quando l’amministrazione comunale ha tolto il cartellone ‘Riace paese dell’accoglienza’ e il cartellone con disegnato un Peppino Impastato ‘nero’, simbolo dell’accoglienza e allo stesso tempo della lotta alle mafie”.

L’ex sindaco mette tutto in fila e attacca anche la Rai “colpevole’ di non mandare in onda, dopo averla realizzata, la serie in cui Beppe Fiorello ha raccontato la storia del suo Paese: “Non possiamo non notare – conclude infatti Lucano – che, in un momento storico per la nostra cittadina e per il Paese intero, ancora la Rai non ha inserito nel suo palinsesto la fiction su Riace. Noi non perdiamo mai la speranza, ma i segnali che ci arrivano non sono dei migliori”

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