Televisione

Carlo Verdone e la sua “cura” per il Covid: “Eparina, zitromax, desametasone e tachipirina se c’hai febbre, basta”

Famoso ipocondriaco e appassionato di medicina, dal 2019 Carlo Verdone ha ricevuto l'attestato ufficiale della sua iscrizione ad honorem all’Albo dei farmacisti di Roma. Già nel 2007 aveva ricevuto una laurea in medicina honoris causa da parte dell’Università Federico II di Napoli

Carlo Verdone non ne può più di sentir parlare del Covid-19. “Io de’ sta parola me so rotto, basta”, ha ironizzato l’attore romano nel corso dell’ultima puntata di “Tale e Quale Show”, condotta da casa da Carlo Conti perché risultato positivo al Covid-19. Anche lui, come molti altri suoi colleghi, ha dovuto rimandare la data di uscita del suo film, “Si vive una volta sola”. Inizialmente previsto nella primavera del 2020, uscirà (forse) a gennaio 2020: “Sono andato nel sito della Filmauro e ho visto che stava piazzato per il 20 gennaio del 2021. Ormai mi sembra che questa parte sia andata e andiamo su numeri molto pericolosi. Auguriamoci di poter mantenere la data di gennaio 2021, sennò sarà febbraio, marzo, aprile. Poi, alla fine, ‘sto virus si romperà i coglioni pure lui, no?! Basta, non se ne può più, io di sentire sta parola non gliela faccio più”, ha detto.

L’attore ha anche fatto l’in bocca al lupo di pronta guarigione al collega, che comunque è “quasi asintomatico”. “Hai qualche consiglio?”, ha chiesto Conti a Verdone all’inizio della puntata. E di consigli, Verdone, ne ha dati tre. Infatti l’attore romano ha fatto il nome di alcuni farmaci che sembrerebbero utili alla cura per il Covid: “Consigli? Eparina, zitromax, desametasone e tachipirina se c’hai febbre, basta”. Farmaci che, secondo molti esperti, potrebbero ridurre l’aggressività del virus.

Famoso ipocondriaco e appassionato di medicina, dal 2019 Carlo Verdone ha ricevuto l’attestato ufficiale della sua iscrizione ad honorem all’Albo dei farmacisti di Roma. Già nel 2007 aveva ricevuto una laurea in medicina honoris causa da parte dell’Università Federico II di Napoli.