Il ricordo delle vittime del Covid, morte in “solitudine”, ma anche l’occasione per mettere in chiaro che questo è ancora il momento della “responsabilità” per contrastare la pandemia. Che nella sua traduzione pratica, vuol dire “unire gli sforzi di tutti e di ciascuno” a prescindere da “ruolo” e “convinzioni”, mettendo da parte “partigianerie, protagonismi, egoismi”. Nel pieno della seconda ondata, con all’orizzonte una nuova stretta per le zone più colpite dal contagio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a farsi sentire. Il gesto, da una parte, nei giorni in cui ricorre la commemorazione dei defunti, e dall’altra l’appello all’unità.

Il capo dello Stato sceglie un piccolo comune del Bresciano, Castegnato, 8.400 abitanti appena, per una visita a sorpresa al cimitero, dove lo scorso 7 settembre i ladri avevano trafugato la lapide in memoria dei morti del coronavirus, che in provincia di Brescia sono stati 2.751. “Ho pensato a uno scherzo, mi ha chiamato ieri sera e credevo fosse uno scherzo di Halloween”, ha spiegato il sindaco Gianluca Cominassi. La scelta di Mattarella, ha raccontato il primo cittadino di Castegnato, è ricaduta sul cimitero del paese perché il furto della croce sul monumento per le vittime del Covid lo aveva disturbato molto”.

Allo stesso tempo, Mattarella non dev’essere particolarmente entusiasta dei distinguo, delle rivendicazioni e dei muri alzati da attori politici e istituzioni nelle ultime settimane nella gestione del contrasto alla seconda ondata. Ultima in ordine di tempo, l’indisponibilità del centrodestra alla cabina di regia proposta dal governo. Una contrapposizione, mentre i contagi hanno ormai superato quota 30mila e cresce l’allarme per la tenuta del sistema sanitario, di fronte alla quale il presidente della Repubblica ha usato parole nette dopo aver deposto una corona di fiori per commemorare le 38.618 vittime di Covid accertate da inizio pandemia, molti di loro “morti in solitudine”.

Il messaggio di Mattarella è stato limpido: “Ricordare i nostri morti è un dovere, che va affiancato dal dovere della responsabilità, nel proseguire nell’impegno di contrastare e sconfiggere questa malattia così grave, mettendo da parte partigianerie, protagonismi, egoismi”. Il fine, ha sottolineato, è quello di “unire gli sforzi di tutti e di ciascuno, quale che sia il suo ruolo e quali che siano le sue convinzioni, nell’obiettivo comune di difendere la salute delle persone e di assicurare la ripresa del nostro Paese”.

La visita, non annunciata, è durata pochi minuti e all’uscita dal cimitero Mattarella è stato applaudito dalla gente e si poi soffermato con i componenti della giunta comunale. La lapide trafugata dal cimitero di Castegnato, gesto che ha portato Mattarella a sceglierlo come luogo della commemorazione, venne inaugurata il 6 settembre. Si tratta di una stele dedicata alla memoria delle vittime del coronavirus, impreziosita da una croce in bronzo, opera dell’artista Ettore Calvelli. La croce, raffigurante le stazioni della via Crucis e donata tre anni or sono alla parrocchia del centro franciacortino da una benefattrice, è stata messa a disposizione dal parroco per la realizzazione del monumento. Nella notte tra lunedì 7 settembre e martedì 8 settembre, la croce fu rubata dal cimitero da ignoti e, sinora, non è stata ritrovata. Un furto che Mattarella ha definito “ignobile”.

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