La prima sospensione c'era stata già mercoledì pomeriggio, quando lo stesso Ali Riza Polat era stato colto da conati di vomito. "Il processo sarà sospeso fino a martedì compreso, secondo le prescrizioni sanitarie che prevedono un periodo di isolamento di 7 giorni", ha spiegato il presidente della Corte d'assise speciale
A due mesi esatti dalla prima udienza per i 14 imputati, viene sospeso il processo ai presunti responsabili dell’attentato alla redazione parigina di Charlie Hebdo nel 2015. Il motivo dello stop è la positività al coronavirus del principale accusato, Ali Riza Polat, come comunicato da uno dei suoi avvocati.
I sintomi dell’imputato, si legge in un messaggio del presidente della Corte d’assise speciale, Régis de Jorna, inviato a tutti gli avvocati della difesa e delle parti civili, “erano apparsi da mercoledì scorso. Il processo sarà sospeso fino a martedì compreso, secondo le prescrizioni sanitarie che prevedono un periodo di isolamento di 7 giorni“.
Gli altri nove accusati detenuti devono essere ora testati e “la ripresa del processo avverrà in funzione dei risultati dei tamponi e dell’evoluzione dello stato di salute delle persone coinvolte”, precisa il giudice.
La prima sospensione c’era stata già mercoledì pomeriggio, quando lo stesso Ali Riza Polat era stato colto da conati di vomito. Presentato come il “braccio destro” di Amedy Coulibaly, l’uomo della strage al supermercato Hyper Cacher, il 35enne franco-turco è accusato fra l’altro di aver aiutato Coulibaly e i fratelli Said e Chérif Kouachi, i killer di Charlie Hebdo, a preparare gli attentati e per questo rischia l’ergastolo.