La cancelliera tedesca ha replicato alle critiche degli scettici: "Abbiamo a lungo considerato se esistesse una via più mite, ma non l'abbiamo vista. Il numero di pazienti in terapia intensiva è raddoppiato in 10 giorni. Siamo il continente dell’Illuminismo, la matematica è importante". I titolari delle attività più colpite hanno presentato ricorsi urgenti ai tribunali amministrativi: 39 richieste solo nella capitale
“La fascia a rischio per il Covid rappresenta fra il 30 e il 50% della nostra società. Non stiamo parlando di una piccola parte, di una quota del 2%”. Così la cancelliera tedesca Angela Merkel difende la decisione di introdurre un nuovo semi-lockdown, in vigore da oggi in Germania per tentare di contenere la crescita esponenziale dei contagi. La cancelliera ha ribadito di non condividere l’idea di dover separare le fasce a rischio dal resto della società, “mentre gli altri festeggiano”. E ha ricordato come a rischio per il Covid ci siano ad esempio i giovani con malattie pregresse e le donne incinta, oltre agli anziani che rappresentano “una grande fetta della nostra società”. Merkel ha anche affermato che “si sa dove porta” una crescita esponenziale del virus. La cancelliera ha sottolineato però che comportamenti ragionevoli a novembre permetteranno più libertà a dicembre. “Sarà un Natale con le misure restrittive, ma non dovrà essere un Natale in solitudine“, ha spiegato. Anche se, ha aggiunto, “non credo che ci saranno grandi e rumorosi party per San Silvestro“.
Merkel ha parlato a Berlino in conferenza stampa nel giorno in cui in Germania entra in vigore il semi-lockdown: fino alla fine del mese dovranno restare chiusi bar, ristoranti, teatri, cinema, sale da concerto, istituzioni culturali e da intrattenimento, centri sportivi e cosmetici. Restano invece aperte le scuole e gli asili, oltre ai negozi, dove vigono regole più severe. Vige inoltre una restrizione sui contatti: in luoghi pubblici non possono incontrarsi più di due nuclei abitativi e non più di 10 persone. Nonostante sabato si sia toccato il picco di 19.059 nuove infezioni, in diverse città tedesche sono andate in scena proteste contro le restrizioni, da Monaco a Dresda fino a Düsseldorf, soprattutto su iniziativa dell’organizzazione Querdenken. Mercoledì scorso nella Capitale avevano invece manifestato i lavoratori del settore eventi, dagli artisti agli organizzatori di fiere.
Il primo giorno di lockdown light si è aperto soprattutto con una pioggia di ricorsi da parte dei titolari delle attività più colpite. A Berlino sono già arrivate 39 richieste di ricorso amministrativo d’urgenza soprattutto da parte di ristoratori e titolari di palestre, mentre a Monaco 15, anche da parte di albergatori. Nelle settimane scorse un’ondata di decisioni dei tribunali amministrativi dei diversi Länder avevano di fatto sospeso l’applicazione delle decisioni politiche (soprattutto nel caso del divieto di pernottamento negli alberghi). Oggi Merkel ha sostenuto che le condizioni sono cambiate: le misure sono valide per tutto il territorio tedesco, l’incidenza del virus è più diffusa che in passato ed è diffusa in modo tale da non giustificare decisioni ad hoc.
“Abbiamo a lungo considerato se esistesse una via più mite, ma non l’abbiamo vista”, ha detto chiaramente Merkel. Che ha ricordato come lo Stato e la politica siano obbligati a tutelare i gruppi a rischio. Il numero di pazienti Covid-19 in terapia intensiva è “raddoppiato in 10 giorni” e “il governo non poteva restare a guardare”, ha aggiunto la cancelliera. Che ha più volte richiamato l’attenzione sui numeri: “In Germania c’è una crescita esponenziale (dai casi, ndr) che con una crescente velocità ci può portare ad un’acuta situazione di emergenza nei nostri ospedali”. “Siamo il continente dell’Illuminismo. La matematica è importante”, ha sottolineato Merkel, rifiutando anche un possibile confronto con la Svezia, che non è un paese paragonabile con la Germania per la densità della popolazione.
“Abbiamo quattro mesi invernali lunghi davanti a noi” e “la luce alla fine del tunnel è abbastanza lontana”, ha spiegato ancora Merkel. Il primo decisivo appuntamento sarà a metà mese, ha ricordato, per vedere l’efficacia delle misure scattate oggi. L’obiettivo è tornare sotto la soglia dei 50 contagi su 100 mila abitanti in sette giorni e “rendere di nuovo possibile ricostruire la catena dei contatti“. “Dobbiamo essere coscienti del fatto che ci troviamo in una pandemia e che si tratta di un evento particolare. Si può probabilmente dire che si tratta di un evento che avviene una volta ogni secolo“, ha aggiunto ancora Merkel. Che poi ha concluso ricordando la “strategia di lungo periodo” della Germiania, citando i test veloci e la prospettiva dei vaccini: “Progressivamente la protezione sarà sempre più efficace”.