Il virus corre e si espande, ma gli scienziati non stanno fermi. E test dopo test si avvicinano allo sviluppo di un possibile vaccino. I candidati sono diversi ed è per questo motivo che il vicepresidente esecutivo dell’area Ricerca e sviluppo dell’oncologia dell’azienda farmaceutica AstraZeneca, Josep Baselga, ipotizza una distribuzione in fase avanzata, fino a tre miliardi di dosi, per la prossima primavera. Distribuzione non somministrazione i cui tempi per numeri così imponenti saranno inevitabilmente lunghi.
“Abbiamo iniziato a produrre milioni e milioni di dosi di vaccini prima di sapere se funziona perché non vogliamo aspettare sei mesi. All’inizio dell’anno avremo già tre miliardi di dosi”, ha spiegato il medico catalano in una intervista alla radio Rac1. Baselga ha anche precisato che il vaccino sarà venduto a prezzo di costo, circa due euro e che sarà richiesta la somministrazione di due dosi a distanza di 28 giorni.
“I progressi nell’avere a disposizione un vaccino Covi 19 si stanno avvicinando. Nonostante i pochi mesi di ricerca, alcuni laboratori sono in una fase molto avanzata e le prime dosi potrebbero arrivare molto presto” spiega Baselga ricordando che sono 175 diversi vaccini in fase di sviluppo in tutto il mondo. Di questi, 35 sono in sperimentazione clinica con pazienti e dieci sono nelle fasi finali tra cui quello di Oxoford/Irbm. Baselga ha spiegato che l’azienda farmaceutica si è impegnata nella distribuzione di vaccini in tutto il mondo e non solo negli Stati Uniti o in Europa. “Non torneremo mai alla normalità di quello che avevamo fino ad ora, ma in estate potremo avere una vita relativamente normale – dichiara il medico – Avremo un inverno orribile, stanno attraversando un mese molto duro, ma all’inizio dell’anno la situazione inizierà a cambiare e potremo andare avanti”. Secondo Baselga, anche i test rapidi di massa saranno molto importanti per ripristinare la normalità perché possono essere testati prima di salire a bordo di un aereo, entrare in un concerto, una festa, un teatro.