Vienna è stata colpita da un attentato terrorista con sparatorie in sei punti diversi della città: almeno tre persone sono morte (compreso uno dei killer) e 15 sono rimaste ferite di cui 7 in gravi condizioni. L’azione, iniziata intorno alle 20 del 2 novembre vicino alla centralissima sinagoga, è ancora in corso: le autorità austriache hanno chiesto alle persone di non muoversi dalle proprie abitazioni.

L’attacco sarebbe stato compiuto da un commando: uno dei presunti attentatori, un uomo munito di “fucile d’assalto” e di una cintura esplosiva, è stato ucciso dagli agenti. Ma, secondo il ministro degli Interni Karl Nehammer, l’azione è stata compiuta da più soggetti “che si stanno ancora spostando per la città”. Gli assalitori, ha aggiunto, “sono pericolosi e hanno armi pesanti“. Secondo le ultime indiscrezioni, sarebbero stati almeno tre gli aggressori. Il cancelliere Sebastian Kurz poco dopo, intervenendo in diretta tv, non ha escluso “il movente antisemita” e ha spiegato che “l’attacco era stato preparato in modo molto professionale“. Quello che è emerso fin dal primo momento è che i diversi attacchi fossero coordinati. “Hanno iniziato a sparare a caso nei locali”, ha dichiarato il sindaco di Vienna. Secondo quanto riportato dal sito di monitoraggio del fondamentalismo islamico Site, gruppi jihadisti sul web scrivono che l’assalto terroristico è una rappresaglia contro la partecipazione austriaca alla coalizione anti-Isis guidata dagli Usa, anche se finora non ci sono rivendicazioni.

L’attentato è avvenuto alla vigilia del lockdown nazionale anti-Covid. Via Twitter, si invitano tutti i cittadini a rimanere a casa e a non utilizzare i mezzi pubblici. Oggi martedì 3 novembre le scuole rimarranno chiuse e le autorità hanno chiesto di evitare di andare nella Capitale: l’area è isolata e “un’operazione su vasta scala” è tutt’ora in corso.

La ricostruzione dell’attentato – La dinamica dell’assalto, che avviene a pochi giorni di distanza da quelli avvenuti a Parigi e Nizza, ancora non è chiara. Quel che è certo, riferisce la polizia, è che i primi colpi sono stati esplosi alle 8 di sera a Seitenstettengasse, a neanche 600 metri dalla centralissima Stephansplatz, ancora piena di persone prima del lockdown previsto dalla mezzanotte del 3 novembre. Poi ci sono state diverse sparatorie, almeno sei, in altrettanti luoghi della città. Secondo il sito web del giornale Kurier, si tratta di Salzgries, Seitenstettengasse, Fleischmarkt, Morzinplatz, Graben e Bauernmarkt. Uno degli attentatori, conferma la tv Orf, indossava una cintura esplosiva ed era carico di munizioni. Sul posto si trovano gli artificieri della polizia che stanno procedendo al disinnesco. Gli agenti chiedono su Twitter di evitare di pubblicare foto o video sui social network per non intralciare i blitz in corso, anzi l’invito è di fornire a loro tutte le informazioni e il materiale di cui si è in possesso. La stazione della metropolitana di Schottenring, riporta il sito del quotidiano Der Standard, è stata circondata dagli uomini delle forze speciali, mentre blitz sarebbero in corso anche nei pressi dell’Hilton Hotel. Elicotteri stanno sorvolando la zona intorno alla sinagoga dove sono stati uditi degli spari ed è sceso in campo anche l’esercito per proteggere i luoghi sensibili, a partire dalle ambasciate straniere. L’area intorno al centro città è stata in gran parte chiusa e le linee della metropolitana attualmente non si fermano nelle stazioni del primo distretto.

I testimoni: “100 colpi di fucile”. 15 feriti – “Ho visto una persona che correva lungo Seitenstettengasse sparando all’impazzata con un’arma automatica”, ha raccontato un testimone oculare alla tv Orf. “Poi ha svoltato al ‘Roter Engel’ (un locale, ndr) e da lì verso Schwedenplatz. Ha continuato a sparare all’impazzata lì. Poi è arrivata la polizia”. Altri testimoni parlano di almeno “100 colpi di fucile” uditi in strada e di cittadini presi in ostaggio in un ristorante giapponese, ma la notizia non è stata confermata dalle autorità. Finora sono quindici i feriti ricoverati negli ospedali viennesi, riferisce all’agenzia Apa Christoph Mierau, portavoce della rete sanitaria. È probabile che le persone ricoverate abbiano subito lesioni gravi. Mierau non ha specificato se si tratta di ferite da arma da fuoco o causate da un’esplosione. “Non possiamo ancora definire i morti e i feriti in termini di numeri, siamo ancora in procinto di ottenere una panoramica”, ha aggiunto il collega del pronto soccorso Daniel Melcher, confermando che ci sarebbero diverse vittime.

La comunità ebraica – Esclusa, almeno per ora, l’ipotesi che il primo obiettivo degli assalitori fosse la sinagoga di Seitenstettengasse. Il presidente delle Comunità israelitiche austriache, Oskar Deutsch, ha scritto su Twitter che “al momento non si può dire se il tempio della città fosse uno degli obiettivi. Quello che è certo, però, è che sia la sinagoga di Seitenstettengasse che l’edificio per uffici allo stesso indirizzo non erano più in funzione e chiusi al momento dei primi spari“, chiarisce. “In ogni caso c’è stata una sparatoria nelle immediate vicinanze del tempio cittadino. A tutti i fedeli è stato chiesto di non entrare o uscire in strada e di rimanere al sicuro fino a quando le autorità non avranno chiarito i fatti”. Una ricostruzione confermata al Kurier anche dal rabbino Schlomo Hofmeister, che vive in un appartamento che si trova direttamente sopra la sinagoga della città. Secondo la sua testimonianza, “l’autore si è mosso in direzione di Hoher Markt e della chiesa di San Ruperto” e avrebbe sparato alle persone che erano sedute nel giardino di un pub in Judengasse e Seitenstettengasse, “non ha mirato alla sinagoga”. Secondo il cancelliere austriaco, però, “un movente antisemita per il momento non può essere escluso, anche alla luce del luogo dal quale l’attacco è partito”. Kurz ha quindi invitato i cittadini a tenersi informati sull’evolvere degli eventi: “Dipenderà dagli sviluppi di questa notte se domani potrà riprendere la vita pubblica”.

Da Macron a Conte, le reazioni – Immediato il cordoglio da parte dei capi di Stato e di governo di tutto il mondo per l’accaduto. “Dopo la Francia, viene attaccato un Paese amico. È la nostra Europa“, ha scritto su Twitter il presidente francese Emmanuel Macron, che poco prima ha sentito il premier austriaco Kurz per telefono. “I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Noi non ci arrenderemo. Noi francesi condividiamo lo choc ed il dolore del popolo austriaco colpito questa sera da un attentato nel cuore della sua capitale, Vienna”. Dura condanna anche dalle autorità europee, con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel che dedica un pensiero “per le vittime e per la gente di Vienna colpita da questo terribile attacco. Noi siamo al fianco di Sebastian Kurz“. Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha dichiarato che “non dobbiamo cedere all’odio di chi cerca di dividere le nostre società”, mentre il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte ha ricordato che “non c’è spazio per l’odio e la violenza nella nostra casa comune europea. Vicinanza al popolo austriaco, ai familiari delle vittime e ai feriti”. In tarda serata è arrivato il ringraziamento da parte del cancelliere austriaco, che parla di “attacco terroristico disgustoso“: “Ringraziamo i leader dell’Unione europea e i nostri partner internazionali per le loro espressioni di solidarietà”, si legge in un tweet. “L’intero Paese rivolge un pensiero alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie, alle quali esprimo le mie più sentite condoglianze“. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: “Sono scioccata e rattristata dal brutale attacco che ha avuto luogo a Vienna. Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime e al popolo austriaco. L’Europa dà la piena solidarietà all’Austria. Siamo più forti dell’odio e del terrore”.

*ultimo aggiornamento alle 2.30

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