Dopo gli ospedali Covid in Fiera Milano e a Civitanova Marche, scarsamente utilizzati e chiusi poco dopo aver aperto ai pazienti, e le polemiche per la fantomatica consulenza per la Regione Sicilia, l'ex capo della Protezione civile affiancherà la task-force umbra contro il coronavirus. Ma "a titolo gratuito"
Non sono bastate le esperienze con gli ospedali Covid della Fiera di Milano e di Civitanova Marche, che hanno ospitato un numero scarso di pazienti e sono stati chiusi dopo poche settimane dalla loro inaugurazione, e le polemiche per la fantomatica consulenza per la Regione Sicilia. La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha annunciato di aver ingaggiato, seppur “a titolo gratuito”, l’ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, come consulente per fronteggiare l’emergenza Covid.
La notizia è stata diffusa nel corso della video-conferenza stampa, a cui ha partecipato anche Bertolaso, sul piano di contenimento e degli interventi emergenziali per l’utilizzo della rete ospedaliera: “Una garanzia per il tema delle emergenze e ci aiuterà anche nel raccordo tra sanità e Protezione civile“, ha spiegato la governatrice presentandolo. Bertolaso aiuterà la task force della Regione, istituita per fronteggiare la pandemia, anche nell’attivazione di un ulteriore piano di salvaguardia: “Al momento non è necessario ma in ipotesi di scenario peggiore dobbiamo essere pronti”, ha continuato Tesei.
Dal canto suo, Bertolaso ha detto di voler ringraziare “chi ha immaginato che un mio ruolo potesse essere utile qui per affrontare in Umbria un momento difficile anche se non drammatico”, con i dati giornalieri che dopo settimane fanno registrare nell’ultimo giorno un calo seppure minimo, da 354 a 353, di pazienti Covid ricoverati negli ospedali, 48 dei quali in terapia intensiva (ieri 46).
Ma l’ex vertice della Protezione civile ha subito voluto sottolineare la necessità di mettersi al lavoro velocemente per prevenire situazioni limite: “Non bisogna perdere più tempo perché in emergenza il tempo è il fattore più importante. Abbiamo già individuato una serie di nuove operazioni da mettere in campo con il piano di salvaguardia e solo se necessario. Davanti non abbiamo l’estate, ma l’inverno, e prepararsi bene immaginando scenari peggiori è saggio. Da una prima riflessione posso dire che questa regione può essere considerata una sorta di miniatura del nostro Paese. È stato fatto un piano con numeri concreti e non campati in aria e qui si è lavorato in modo attento e preciso immaginando anche scenari futuri per prevenire le difficoltà che ci possiamo trovare davanti. Il gioco di squadra tra sanità e Protezione civile che qui in Umbria si sta portando avanti è la soluzione vincente per affrontare la situazione”.
L’obiettivo illustrato nel corso della conferenza stampa è quello di poter sfruttare 127 terapie intensive (ad oggi 104 già utilizzabili) e di 74 sub-intensive oltre ad una dotazione di 576 posti letto Covid, secondo quanto prevede il Piano di contenimento della pandemia in Umbria illustrato dall’assessore alla Sanità, Luca Coletto, e dal direttore generale, Claudio Dario.