Barbara Guidolin, Gianmarco Corbetta, Marco Croatti, Gabriele Lanzi e Simona Nocerino ricordano che l'accesso al sussidio oggi "è basato su una soglia di povertà nazionale che non tiene conto del diverso costo della vita tra Nord e Sud, tra aree metropolitane e piccoli centri". Di qui lo squilibrio per cui 1,2 milioni di cittadini delle Regioni settentrionali non ricevono l'assegno
Da cinque deputati del Movimento 5 Stelle arriva un appello perché vengano modificate le regole di accesso alla misura simbolo del M5s, il reddito di cittadinanza. Barbara Guidolin, Gianmarco Corbetta, Marco Croatti, Gabriele Lanzi e Simona Nocerino hanno firmato un’interrogazione parlamentare, depositata al Senato, rivolta alla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. “Le regole di accesso al reddito di cittadinanza devono essere migliorate perché oggi escludono quasi due terzi dei poveri del Nord”, scrivono.
“A livello nazionale, secondo l’Istat, nel 2019 il tasso di povertà assoluta è calato per la prima volta dopo 4 anni, ma la diminuzione ha interessato prevalentemente le aree del Centro e del Sud Italia“, ricordano. “Solo il 20% dei sussidi è andato ai poveri del Nord, nonostante essi rappresentino il 43% su scala nazionale e nel Nord-est siano persino aumentati”, osservano gli esponenti del M5S.
“Questa disparità – sottolineano – dipende dal fatto che l’accesso al Reddito di cittadinanza è basato su una soglia di povertà nazionale che non tiene conto del diverso costo della vita tra Nord e Sud, tra aree metropolitane e piccoli centri. Infatti, secondo i dati Istat, per un adulto che vive solo, la soglia di povertà varia da 839,75 euro mensili nelle grandi città del Nord a 566,49 euro nei piccoli comuni del Sud; per una famiglia con due figli minori varia da 1.726 euro al Nord a soli 1.263 euro al Sud”. Il risultato “è che al Nord 1,2 milioni di cittadini, che si trovano sotto la soglia di povertà, hanno entrate troppo alte per accedere al Reddito di cittadinanza”, una distorsione che i senatori del MoVimento 5 Stelle “chiedono di superare adottando nuovi criteri di accesso che tengano conto del differente costo della vita nelle diverse aree del Paese”.