E’ arrivato il primo via libera di Montecitorio al ddl Zan contro l’omotransfobia. Il provvedimento, che ha preso il nome dal relatore dem, prende spunto da diverse proposte di legge di iniziativa di deputati di Leu, Pd, M5s ed anche Fi. Il presidente della Camera Roberto Fico ha trasmesso immediatamente il testo al Senato, che dovrà ora esaminarlo. Ecco quali sono le novità introdotte dal provvedimento:
CARCERE: reclusione fino 18 mesi o multa fino a 6.000 euro per chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione fondati “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità”; carcere da 6 mesi a 4 anni per chi istiga a commettere o commette violenza per gli stessi motivi; reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi partecipa o aiuta organizzazioni aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per gli stessi motivi.
AGGRAVANTI: per qualsiasi reato commesso per le finalità di discriminazione o di odio la pena viene aumentata fino alla metà.
CLAUSOLA SALVA IDEE: “Sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”
LAVORO IN FAVORE DELLE ASSOCIAZIONI: il condannato per i delitti di istigazione alla violenza e alla discriminazione può ottenere la sospensione condizionale della pena se presta un “lavoro in favore delle associazioni di tutela delle vittime dei reati”.
GIORNATA NAZIONALE: il 17 maggio è la giornata nazionale contro l’omofobia dedicata alla promozione della cultura del rispetto e dell’inclusione nonché al contrasto dei pregiudizi, delle discriminazioni. Le scuole di ogni ordine e grado dovranno inserire nella propria offerta formativa programmi di sensibilizzazione a questo tipo di discriminazioni.
CENTRI ANTI-VIOLENZA: 4 milioni l’anno per la creazione di centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere, per prestare assistenza legale, sanitaria, psicologica, ed anche alloggio e vitto alle vittime dei reati di odio e discriminazione.