Erano musulmani, i tre ragazzi che hanno soccorso uno dei poliziotti feriti a Vienna durante l’attacco terroristico di lunedì scorso. Un palestinese, Osama Joda, che lavorava al Mac Donald vicino al luogo della sparatoria, ha visto l’attentatore sparare. Un poliziotto cade a terra: è ferito. Osama lo trascina dietro una panchina e tenta di fermare l’emorragia.
Singolare che Joda non odi l’Austria, visto che l’anno prima il proprietario di una casa gli ha rifiutato di mettergliela in affitto perché colpevole di essere musulmano. Ma il palestinese non ha generalizzato, sa distinguere gli ignoranti – piccola minoranza – dagli austriaci. Per senso di cittadinanza e di dovere si fionda a soccorrere quell’uomo caduto davanti a lui. Dopo poco, viene raggiunto da altri due ragazzi, anche loro musulmani, Mikail Özen e Recep Tayyip Gültekin, che poco prima avevano tratto in salvo una anziana e dopo hanno portato il poliziotto verso l’ambulanza.
Erano musulmani, lo ripetiamo, come pensava di esserlo – in modo contrario – l’attentatore, Abu Dujana al-Albani, nome d’arte o di battaglia di Fejzulai Kujtim che era da poco uscito dal carcere, arrestato perché legato ad ambienti fondamentalisti.
Sembra una storia di musulmani buoni contro musulmani cattivi. I cattivi, servono agli imprenditori dell’odio per creare generalizzazioni, e fargli dire che sono tutti così. “L’islam è il problema…”; “i musulmani per natura sono cattivi…” e lasciamo il resto delle frasi fatte a Matteo Salvini o Alessandro Sallusti. Poi ci sono quelli buoni, che ci servono a ribadire che non sono tutti come l’attentatore.
Qui c’è il nocciolo del problema, quello che ha fatto vincere i terroristi (e i fondamentalisti islamofobi) perché le vittime o gli eroi musulmani del terroristi contano ben poco sul piatto della bilancia.
Tutti si ricordano di Charlie Hebdo, specialmente nell’ultimo periodo, grazie alle nuove vignette che hanno scatenato l’ira di Erdogan e di altre menti malate. In pochi, quasi nessuno, ha memoria di questo nome: Hamed Merrabet. Poliziotto francese, di guardia fuori dalla sede del magazine francese, è stato la prima vittima dei terroristi che nel 2015 hanno decimato a colpi di fucile la redazione del giornale. Hanno freddato Hamed, poliziotto francese musulmano, fuori dalla sede del giornale, mentre proteggeva chi faceva satira sull’Islam. Svolgeva il suo dovere ed è morto per questo, lasciando due figli e una moglie.
La verità è che non esistono musulmani buoni e musulmani cattivi. Esiste gente comune, che è musulmana – ma questo dovrebbe essere solo un dettaglio. Poi esistono i terroristi e quelli non sono musulmani cattivi. Sono solo terroristi.