Una scena già vista durante la prima ondata, quando il Comune ammise che non c'era più spazio per i morti a causa del coronavirus. "La situazione sta compromettendo la normale capacità operativa del crematorio e del deposito di Lambrate", si legge nell'ordinanza
A Milano i morti per Covid sono di nuovo troppi. E così, proprio come nella primavera scorsa, il Comune ha emesso un’ordinanza per consentire la cremazione solo ai residenti in città. I decessi nel territorio cittadino, come si legge nel provvedimento, sono passati da una media di circa 46 al giorno a picchi superiori a 80 decessi. “La situazione sta compromettendo la normale capacità operativa del crematorio e del deposito di Lambrate, con tempi di attesa per la cremazione superiori a 5 giorni dall’arrivo a Lambrate dei feretri”.
È per questo che, a partire dal 5 novembre, i non residenti che moriranno in città “non potranno essere cremati a cura del Comune di Milano”. Per loro, almeno per il momento, resta la possibilità della sepoltura. L’ordinanza predispone quindi “che per l’eventuale sepoltura nei cimiteri cittadini dei defunti non residenti non è dovuto il pagamento“. Una scena già vista durante la prima ondata, quando a fine marzo il Comune ammise che non c’era più spazio per i morti a causa del coronavirus. Ora la città ripiomba nell’emergenza più dura, a conferma del fatto che il virus corre veloce e ha ripreso a colpire.