Oltre a scegliere il nuovo presidente degli Stati Uniti, il 3 novembre nel Paese si è votato per molte altre cose. A cominciare dalla Camera, che si rinnova per intero, e dal Senato, che cambia di un terzo. Ci sono poi le votazioni per diversi sindaci e governatori di Stato. Ma si votano anche emendamenti e referendum, come la legalizzazione della marijuana ricreativa e misure antiaborto. In totale, sono 120 le proposte di legge statale e gli emendamenti costituzionali che vengono votati in 32 Stati. I temi hanno segnato la politica degli anni recenti: diritto di voto, diseguaglianza razziale, istruzione.

In Arizona e New Jersey è stato approvato l’uso legale della marijuana ricreativa per gli adulti dai 21 anni in su. Chi in passato è stato condannato per crimini legati alla marijuana potrà chiedere la distruzione dei documenti. “Questa vittoria avrà senza dubbio effetto nel nord-est e si aggiungerà alla crescente pressione negli Stati vicini per agire sulla legalizzazione della marijuana”, ha detto Steve Hawkins, direttore esecutivo del Marijuana Policy Project, che ha sostenuto varie campagne a livello statale. Anche nel Montana e nel Sud Dakota sono state votate misure per la marijuana ricreativa, mentre in Mississippi per quella medica.

In Louisiana gli elettori hanno votato a favore di una misura per limitare il diritto all’aborto. Secondo la proposta, non esiste alcun diritto costituzionale statale all’aborto: un passo che potrebbe tornare in gioco se la Corte suprema ribaltasse la storica sentenza Roe vs. Wade che legalizzò l’aborto in tutta la nazione. Al contrario, in Colorado fallisce il tentativo di vietare le interruzioni di gravidanza dopo le 22 settimane del feto, a meno che la vita della donna non sia in pericolo.

Un emendamento costituzionale della Virginia toglie il potere ai membri della legislatura di disegnare i distretti elettorali a vantaggio loro e dei membri del Congresso, sulla base dei risultati del censimento, il cosiddetto gerrymandering. La proposta instituisce una commissione bipartisan di legislatori e cittadini per sviluppare un piano di riorganizzazione distrettuale che il legislatore può approvare o respingere, ma non cambiare. Gli elettori del Missouri, che avevano votato una misura di riforma distrettuale nel 2018, il 3 novembre voteranno alcune modifiche.

In più di una decina di stati ci sono votazioni su proposte fiscali. In California si vota per aumentare le tasse sulla proprietà per le imprese. In Illinois e Arizona per maggiorare le imposte sul reddito per i ricchi. Il gettito fiscale aggiuntivo in Arizona andrebbe a finanziare aumenti salariali per insegnanti e altro personale scolastico.

Tra le tante proposte, in California si chiede agli elettori di abrogare una legge del 1996 che vieta i programmi che concedono un trattamento preferenziale basato su razza, sesso, colore, etnia o origine nazionale nel lavoro pubblico, nell’istruzione o nei contratti.

In Missisipi si vota per cambiare la bandiera di stato. La nuova proposta prevede il disegno di una magnolia su sfondo nero e rosso. La votazione arriva dopo che a giugno i legislatori avevano vietato l’uso dello stemma dei Confederati. Nell’isola di Rhode Island, il cui nome completo è “Rhode Island and Providence Plantations”, i cittadini votano per eliminare dal nome le ultime parole, in quanto ricorderebbero un retaggio della schiavitù.

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