Ha ucciso il fidanzato della figlia e poi ha sotterrato il suo cadavere nel garage di casa, ricoprendolo con una colata di cemento. Solo ora, un anno dopo aver commesso il crimine, Vladimir Melnikov, pensionato di 63 anni, ha finalmente confessato l’omicidio, rivelando il luogo dove aveva nascosto il cadavere di Vadim Tamkovich. È quanto successo in Russia, nel villaggio di Pervomayskoye, a Leningrado.
Il giovane aveva fatto perdere le sue tracce l’anno scorso: subito la sua famiglia e quella di Melnikov ne avevano denunciato la scomparsa alla polizia ed erano scattate le ricerche, proseguite per tutti questi mesi. Lo stesso assassino, per on destare sospetti, si era unito alle squadre di soccorritori impegnate alla ricerca del 26enne. Da subito le indagini si erano concentrate attorno alla cerchia ristretta dei familiari e così, all’ennesimo interrogatorio, il 63enne è crollato e ha confessato l’omicidio, motivandolo con il fatto che a suo dire il ragazzo aveva abusato della figlia in casa sua.
“Pensavo volesse colpirmi in faccia – ha detto alla polizia – Gli ho puntato la pistola e l’ho visto crollare sul pavimento del garage. Ho lasciato il cadavere lì per un giorno, poi l’indomani mi sono messo a scavare nel pavimento. Ho buttato il cadavere nel fosso e l’ho coperto con il cemento“. Al momento nessuna accusa è stata mossa contro la sua famiglia, mentre lui è accusato di omicidio.
Dopo la confessione i parenti della vittima si sono detti convinti che già qualcuno sapesse verità. “La sua fidanzata sapeva, è ovvio, lo sapevano tutti. Ha iniziato a dare via i suoi effetti personali dopo una settimana. Dopo che è scomparso, hanno usato la sua carta di credito”, ha detto uno dei cugini della vittima, intervistato da Ren Tv.