Era stato definito “Covid-scettico” e ai suoi fedeli a maggio diceva: “In attesa del vaccino abbiamo i pellegrinaggi, il Vaccino di Dio“. Poi il vescovo della chiesa ortodossa serba Amfilohije Radovic, noto per apparire spesso in pubblico senza mascherina e per le sue funzioni religiose in violazione delle linee guida sanitarie, ha contratto lui stesso il Covid, che lo ha ucciso. Ma il suo funerale, a cui hanno partecipato migliaia di persone a Podgorica, in Montenegro, si è trasformato in un focolaio.
Il patriarca Irinej, il 90enne capo della Chiesa ortodossa serba, è risultato positivo. “È ricoverato in un ospedale a Belgrado – è stato reso noto in un comunicato – È senza sintomi ed è in ottima salute”. Alla cerimonia hanno partecipato anche il primo ministro designato del Montenegro Zdravko Krivokapic e il presidente serbo Aleksandar Vucic e si ritiene che molte altre persone abbiano contratto il Covid-19, incluso il successore di Amfilohije, riporta la Bbc, che avrebbe una “lieve polmonite”.
Migliaia di persone presenti al corteo funebre non indossavano le mascherine protettive né hanno rispettato le misure restrittive imposte per contrastare la diffusione del virus. Tutto questo nonostante un forte aumento dei casi sia in Serbia che in Montenegro, e l’avvertimento delle autorità che l’evento potesse rappresentare un rischio per la salute pubblica. Amfilohije aveva anche sfidato la norma anti-coronavirus che vieta i raduni pubblici, guidando marce contro la contestata legge sulla proprietà religiosa in Montenegro.