Il cambiamento è profondo e comporta linee più sportiveggianti e crescita sia in centimetri che in spazio a disposizione. Sul fronte motoristico, poi, è disponibile un 1.0 turbobenzina a tre cilindri con sistema ibrido a 48 Volt
Si rinnova da cima a fondo la Hyundai i20: la nuova edizione della compattina coreana è stata aggiornata nel design, nella dotazione tecnologica e in quella motoristica, ora elettrificata. Arrivata alla sua terza generazione, la vettura sarà prodotta nello stabilimento di İzmit, in Turchia.
Lo stile si è fatto più sportiveggiante, specie per via del look del paraurti anteriore e posteriore, così come dalla griglia frontale. L’impatto visivo è migliorato grazie al tetto abbassato (-24 mm), alla carrozzeria più larga (+30 mm) e alla maggiore lunghezza (+5 mm, per 4 metri totali), mentre il passo è stato aumentato di 10 mm. I centimetri in più sono a tutto vantaggio della spaziosità interna, in aumento.
Nell’abitacolo spicca il pattern a linee orizzontali del ponte di comando, rialzato e sporgente, e dove figurano il nuovo cluster digitale da 10.25” e il touchscreen centrale da 10.25”, dedicato all’infotainment (che è compatibile con smartphone tramite Apple CarPlay e Android Auto).
Cresce pure lo spazio a disposizione dei passeggeri sui sedili posteriori. Il volume del bagagliaio è stato incrementato di 25 litri, arrivando così a 351 litri complessivi. Curata la sicurezza, che sfrutta tecnologie come il cruise control adattivo collegato al gps – mantiene automaticamente la velocità di crociera, la distanza di sicurezza dal veicolo che precede e rallenta in prossimità delle curve –, frenata automatica di emergenza con riconoscimento pedoni, sistema di mantenimento della corsia di marcia e rilevatore di stanchezza del driver.
L’offerta motoristica include due propulsori e tre trasmissioni: al vertice della gamma c’è l’unità turbobenzina da un litro di cilindrata, disponibile nella versione da 100 Cv di potenza massima. Questo tre cilindri si abbina al sistema ibrido a 48 volt ed è disponibile con la trasmissione manuale a 6 marce o col cambio a doppia frizione a sette rapporti. Il piccolo motore elettrico ausiliario fa da alternatore, da motorino d’avviamento e sostiene il motore termico nelle accelerazioni. Inoltre, durante i rallentamenti, produce corrente che viene accumulata in una batteria secondaria da 0,44 kWh di capacità. Questa tecnologia migliora l’efficienza complessiva e contribuisce a ridurre le emissioni inquinanti.
Da segnalare che l’ibrida, quando abbinata al cambio manuale, ha un pedale della frizione che non è fisicamente collegato a quest’ultima: la frizione, infatti, è innestata elettricamente da un attuatore che riconosce la pressione esercitata col piede sinistro. La sua funzione? Disconnette automaticamente la trasmissione dal motore quando si rilascia il pedale del gas, consentendo all’auto di procedere per inerzia, senza essere rallentata dal freno motore. Ciò contribuisce a ridurre i consumi. La nuova Hyundai i20 è inoltre disponibile col quattro cilindri aspirato da 1,2 litri e 84 Cv, abbinato a un cambio manuale a cinque rapporti. Il listino infine: i prezzi partono da 16.950 euro per la 1.2 MPi Connectline, che per avere l’ibrido da 48 Volt diventano 19.150.