Cronaca

Il Museo della Scienza di Milano si trasforma in ambulatorio privato per le vaccinazioni: “Qui anche tanti over 65”. “Mesi di attesa con l’Ats”

Da luogo di cultura ad ambulatorio per la vaccinazione. È questa la trasformazione che sta vivendo il Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano dopo la chiusura al pubblico imposta dal nuovo dpcm. “Chiudiamo ai visitatori ma rimaniamo aperti al territorio come presidio sanitario temporaneo”, spiega il direttore generale Fiorenzo Galli. Da lunedì, nella sala “Biancamano” sono state allestite quattro postazioni per la vaccinazione antinfluenzale gestita dall’ospedale San Giuseppe. “Somministreremo 10mila dosi fino a dicembre”, dice il direttore operativo del Gruppo MultiMedica, Valeria Picchi. La campagna è rivolta alla popolazione maggiorenne, in particolare alle categorie non coperte dalla vaccinazione gratuita della Regione Lombardia. Ma in questi primi giorni sono tanti gli over 65 che hanno preferito pagare 60 euro per sottoporsi alla profilassi antinfluenzale privatamente all’interno del Museo. “Da un mese il mio medico mi dice che non ha nessuna novità sui vaccini gratuiti, così ho preferito farlo così”, racconta un ultra 70enne mentre aspetta il suo turno.

“Se mia moglie fosse riuscita a prendere appuntamento con Ast o con il medico della mutua, lo avrei fatto lì – spiega un altro pensionato – ma c’era d’aspettare mesi e dunque siamo venuti qui”. In questa sala ogni giorno si possono somministrare fino a un massimo di 600 dosi nel pieno rispetto del distanziamento. “L’alleanza tra il museo e l’ospedale San Giuseppe rappresenta un patto di comunità con il territorio e i suoi cittadini – spiega Galli – in questi mesi di emergenza sanitaria ritengo sia doveroso offrire il nostro supporto alle realtà vicine come è avvenuto anche nel caso dell’Istituto comprensivo Cavalieri”. Nelle scorse settimane, il museo aveva già aperto i suoi laboratori alle classi delle elementari e delle medie del quartiere. Un’iniziativa che ha permesso di ampliare gli spazi della scuola e l’offerta formativa per i ragazzi. “Questa è una situazione dove l’unica cosa chiara è che o si vince tutti insieme o non vince nessuno”.