Ci sarebbe una presunta violenza ad una minorenne, figlia dell’ex convivente, all’origine dell’aggressione all’avvocato ed ex parlamentare padovano Piero Longo, già difensore di Silvio Berlusconi. La Procura di Padova, scrive il Corriere della Sera e conferma l’Ansa, ha aperto nei suoi confronti un fascicolo (“atto dovuto”) con l’accusa di violenza sessuale, come esito delle dichiarazioni fatte da alcune persone sentite nel corso delle indagini su quello che è successo il 30 settembre scorso. Quando Luca Zanon e Silvia Maran, 49 e 47 anni, accompagnati da una donna più giovane, si erano presentati nell’androne di casa dell’avvocato e l’avevano strattonato e preso a pugni. Longo li aveva affrontati sparando alcuni colpi di pistola in aria. Finito in Pronto soccorso, aveva avuto 20 giorni di prognosi.
Con Zanon – trentino originario della Val di Fiemme, sciatore e maestro di sci che a Padova ha una società da elettricista – e Maran, commercialista con studio avviato, c’era una donna di 31 anni. E’ lei la presunta vittima delle violenze dell’avvocato, risalenti a quando aveva 16 anni, secondo l’indagine. I due aggressori avevano raccontato di averla accompagnata per fare da “mediatori” con Longo. La donna non ha però parlato della vicenda con il pm Roberto D’Angelo: secondo il Corriere “a parlare sono stati altri”.
Oltre agli accertamenti sulla dinamica e le responsabilità dei protagonisti dell’episodio, da subito le indagini avevano anche percorso la strada parallela della ricerca del movente, ed era emerso un “legame di conoscenza” tra l’avvocato e la donna rimasta quella sera fuori dall’androne. Dopo la laurea, avrebbe frequentato per un certo periodo lo studio di Longo. Ora è iscritta alla scuola di notariato. Secondo il Corriere Longo aveva “deciso di troncare ogni rapporto con lei” dopo che in passato avevano avuto “uno stretto legame”.
Niccolò Ghedini, difensore di Piero Longo, ha diffuso un comunicato in cui fa presente che è stato lo stesso Longo “a denunciare tempestivamente alla Procura della Repubblica di Padova le diffamatorie dichiarazioni che si erano apprese da indiscrezioni di stampa propalate da quegli stessi aggressori che, a dire del consulente tecnico medico Dr. Zancaner, avrebbero commesso proprio nei confronti dell’avvocato Longo un tentato omicidio con gravissimi danni fisici”. Aggressori che “stanno evidentemente tentando di giustificare atti di eccezionale violenza e pericolosità con dichiarazioni assurde ed inverosimili sia per quanto concerne la ricostruzione dell’accaduto, sia in particolare per le asserite ragioni che li avrebbero determinati ad aggredire l’avvocato Longo in ora notturna all’interno della sua abitazione”.
“Stupisce comunque – prosegue – la notizia di una iscrizione, che nascerebbe da un asserito atto dovuto del tutto opinabile, considerato che, a quanto consta sempre da informazioni di stampa, l’allora minorenne non avrebbe minimamente confermato l’assunto”. Il fatto che una notizia “che dovrebbe essere coperta da un rigoroso segreto di indagine, sia stata resa nota alla stampa ancor prima che qualsiasi avviso formale sia stata comunicato all’avvocato Longo, è di assoluta gravità. Ed anche ciò sarà prontamente segnalato alle Autorità competenti. E’ comunque ovvio che tale infondata ipotesi accusatoria non potrà che sfociare in un proscioglimento per insussistenza del fatto. E’ altrettanto ovvio che saranno esperite tutte le opportune azioni giudiziarie nei confronti di tutti coloro che con qualsiasi mezzo diffonderanno tali diffamatorie notizie”.
Giustizia & Impunità
Piero Longo, “violenza sessuale su una minorenne figlia dell’ex convivente dietro l’aggressione all’ex avvocato di Berlusconi”
La Procura di Padova, scrive il Corriere della Sera e conferma l'Ansa, ha aperto nei suoi confronti un fascicolo come esito delle dichiarazioni fatte da alcune persone sentite durante le indagini su quello che è successo il 30 settembre, quando Luca Zanon e Silvia Maran si erano presentati nell’androne di casa dell’avvocato e l'avevano preso a pugni. Con loro una donna più giovane, che sarebbe la vittima della violenza. Ghedini: "Stupisce la notizia di una iscrizione, che nascerebbe da un asserito atto dovuto del tutto opinabile, considerato che l’allora minorenne non avrebbe confermato l’assunto"
Ci sarebbe una presunta violenza ad una minorenne, figlia dell’ex convivente, all’origine dell’aggressione all’avvocato ed ex parlamentare padovano Piero Longo, già difensore di Silvio Berlusconi. La Procura di Padova, scrive il Corriere della Sera e conferma l’Ansa, ha aperto nei suoi confronti un fascicolo (“atto dovuto”) con l’accusa di violenza sessuale, come esito delle dichiarazioni fatte da alcune persone sentite nel corso delle indagini su quello che è successo il 30 settembre scorso. Quando Luca Zanon e Silvia Maran, 49 e 47 anni, accompagnati da una donna più giovane, si erano presentati nell’androne di casa dell’avvocato e l’avevano strattonato e preso a pugni. Longo li aveva affrontati sparando alcuni colpi di pistola in aria. Finito in Pronto soccorso, aveva avuto 20 giorni di prognosi.
Con Zanon – trentino originario della Val di Fiemme, sciatore e maestro di sci che a Padova ha una società da elettricista – e Maran, commercialista con studio avviato, c’era una donna di 31 anni. E’ lei la presunta vittima delle violenze dell’avvocato, risalenti a quando aveva 16 anni, secondo l’indagine. I due aggressori avevano raccontato di averla accompagnata per fare da “mediatori” con Longo. La donna non ha però parlato della vicenda con il pm Roberto D’Angelo: secondo il Corriere “a parlare sono stati altri”.
Oltre agli accertamenti sulla dinamica e le responsabilità dei protagonisti dell’episodio, da subito le indagini avevano anche percorso la strada parallela della ricerca del movente, ed era emerso un “legame di conoscenza” tra l’avvocato e la donna rimasta quella sera fuori dall’androne. Dopo la laurea, avrebbe frequentato per un certo periodo lo studio di Longo. Ora è iscritta alla scuola di notariato. Secondo il Corriere Longo aveva “deciso di troncare ogni rapporto con lei” dopo che in passato avevano avuto “uno stretto legame”.
Niccolò Ghedini, difensore di Piero Longo, ha diffuso un comunicato in cui fa presente che è stato lo stesso Longo “a denunciare tempestivamente alla Procura della Repubblica di Padova le diffamatorie dichiarazioni che si erano apprese da indiscrezioni di stampa propalate da quegli stessi aggressori che, a dire del consulente tecnico medico Dr. Zancaner, avrebbero commesso proprio nei confronti dell’avvocato Longo un tentato omicidio con gravissimi danni fisici”. Aggressori che “stanno evidentemente tentando di giustificare atti di eccezionale violenza e pericolosità con dichiarazioni assurde ed inverosimili sia per quanto concerne la ricostruzione dell’accaduto, sia in particolare per le asserite ragioni che li avrebbero determinati ad aggredire l’avvocato Longo in ora notturna all’interno della sua abitazione”.
“Stupisce comunque – prosegue – la notizia di una iscrizione, che nascerebbe da un asserito atto dovuto del tutto opinabile, considerato che, a quanto consta sempre da informazioni di stampa, l’allora minorenne non avrebbe minimamente confermato l’assunto”. Il fatto che una notizia “che dovrebbe essere coperta da un rigoroso segreto di indagine, sia stata resa nota alla stampa ancor prima che qualsiasi avviso formale sia stata comunicato all’avvocato Longo, è di assoluta gravità. Ed anche ciò sarà prontamente segnalato alle Autorità competenti. E’ comunque ovvio che tale infondata ipotesi accusatoria non potrà che sfociare in un proscioglimento per insussistenza del fatto. E’ altrettanto ovvio che saranno esperite tutte le opportune azioni giudiziarie nei confronti di tutti coloro che con qualsiasi mezzo diffonderanno tali diffamatorie notizie”.
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‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.