Entusiasmo moderato in Veneto nonostante la Regione sia stata inserita in zona gialla, con criticità moderata, dal governo centrale. “La zona gialla non è essere i primi della classe a discapito degli ultimi. Anche perché tra una settimana potremmo parlare di migliaia di ricoveri” , ha detto Luca Zaia, incontrando i giornalisti. “L’area gialla, che non è verde, come i semafori, dura poco e poi c’è l’arancione e il rosso. E, non è un gioco a premi”, ha proseguito il governatore. Che dunque usa toni completamente diversi da quelli di altri colleghi governatori, come per esempio quello della Lombardia.
Zaia infatti ha spiegato come “i 21 parametri che vanno a classificare le regioni sono complicati, e se da un lato guardano alla dimensione ospedaliera, che compete a noi, dall’altro sono in capo a noi tutti cittadini, e non li possiamo delegare ad altri, ed è il numero di contagi, che è esponenziale. Vuol dire che se agli ospedali ci pensiamo noi, dall’altro la comunità deve pensare alla difesa di questo giallo, osservare ossessivamente l’uso della mascherina, non agevolare gli assembramenti, non crogiolarsi dietro al fatto che l’età dei defunti è alta, oppure che il 98% dei positivi non è sintomatico e se la cura a casa”.
Il governatore ha diffuso gli ultimi dati del contagio in Regione: nelle ultime 24 ore sono 3.264 i nuovi positivi al coronavirus in Veneto. I ricoverati in regime ordinario sono 1.274 (+81) e 15 in più in terapia intensiva, 170 in totale. I morti sono 38, ovvero 2.516 in totale. Numeri molto alti che hanno amplificato la voce di una riqualificazione della Regione da gialla ad arancione nelle prossime ore. “Non sono assolutamente a conoscenza di notizie di questo genere. Questa storia del Veneto in arancione è roba da Whatsapp“, ha detto. “Ieri – ha aggiunto – mi hanno mandato di tutto, una montagna di putt…; Comunque eravamo sicuri dei dati che avevamo, se avessimo avuto una situazione diversa avremmo interloquito in maniera diversa. Non ci sono retroscena, la situazione è così, ieri sera ho ascoltato il Presidente del Consiglio, ho letto un’agenzia che il Veneto è zona gialla. Detto questo niente festa e testa bassa”.
Sarà dunque perché la sua Regione è stata inserita nell’insieme in cui le restrizioni sono più blande che Zaia usa ancora una volta toni più moderati in direzione di Roma. Ma non rinuncia a commentare le lamentele degli altri governatori, come per esempio Attilio Fontana, pure lui della Lega: “Mi sembra di aver capito che per la classificazione di alcune regioni abbiano utilizzato i dati della settimana del 18-25 ottobre, e che ci sono state rimostranze, mi pare a ragione. Per il Veneto è stato chiesto il tempo di presa in carico dei pazienti, e abbiamo risolto subito. Abbiamo segnalato giorni fa un aspetto non contemplato: che se il numero di positivi pesa, è altrettanto vero che non me li puoi caricare solo sui tamponi molecolari ma anche su quelli rapidi”.