“Non seguo il GF, ma da quello che capisco un concorrente, Oppini, non è stato squalificato, malgrado frasi sessiste e violente, perché Signorini lo conosce, e sa che è un bravo ragazzo, garantisce lui. E questo già basterebbe…”. Inizia così il post su Facebook di un ex autore storico del Grande Fratello, Gian Maria Tavanti. “Ma non basta. Perché qualche tempo fa, Fausto Leali era stato squalificato per aver detto “negro”, in modo del tutto innocente e inconsapevole, parlando del fratello di Balotelli. Un anno fa, Salvo Veneziano era stato squalificato per aver detto frasi simili a quelle pronunciate in questi giorni da Oppini: ma Signorini, evidentemente, non lo frequenta”. Così continua il post di Tavanti, uno che conosce bene il reality di Canale5 e le sue dinamiche. “Ora, è chiaro che il GF non è un aula di tribunale. Ma chi decide (e io un’idea di chi sia ce l’ho, e non sono gli autori) non si vergogna di farlo così a cazzo – si legge ancora su Facebook – e di dare un esempio così sbagliato di applicazione della giustizia, di due pesi e cinque misure, di un mondo, per quanto piccolo, nel quale conta se conosci qualcuno, e non quello che hai fatto? Il Grande Fratello ha saltato il fosso, si è tolto la maschera dell’imparzialità per vestire l’abito dell’arbitrio; e in questo, è tragicamente uno specchio fedele del nostro paese. Un motivo in più per non vederlo“. Parole forti. Per ora da Signorini e dagli autori dell’attuale edizione nessuna replica. Arriverà?