Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, giovedì sera, si è trovato sotto casa un corteo di alcune centinaia di persone, “ristoratori, commercianti e partite iva, insieme a gruppi organizzati di estrema destra, negazionisti e alcuni esponenti della Lega“, che hanno manifestato per un’ora sorvegliati dalla polizia, scandendo slogan, con bandiere, striscioni e fumogeni. Lo racconta lo stesso sindaco sulla sua pagina Facebook e lo documentano le immagini . Il gruppo aveva manifestato contro la zona rossa e le chiusure davanti al Comune di Bergamo, per poi spostarsi sotto casa del primo cittadino. “Non voglio esagerare la portata dell’episodio, per quanto non piacevole. Riconosco il diritto di chiunque a manifestare e anzi capisco perfettamente la preoccupazione – in alcuni casi la disperazione – di chi vive della propria attività e teme in queste ore che la nuova chiusura possa darle il colpo di grazia”, sottolinea Gori. Un sindaco, osserva, “non c’entra però nulla con la decisione di indicare come “rossa” una certa area territoriale. Decide il governo e lo fa a tutela della salute delle persone, sulla base di una serie di parametri epidemiologici e del grado di saturazione delle strutture sanitarie (ieri in Lombardia il Covid ha fatto altre 139 vittime). Io peraltro, già ieri, ho scritto al ministro Speranza e al presidente Fontana insieme ai sindaci di Brescia, Cremona e Mantova per conoscere questi dati e capire se ci siano le condizioni – previste nel Dpcm – per “esentare” da alcune misure le province in cui la situazione sia oggettivamente meno grave: vedremo nei prossimi giorni”.
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