Honor 9X Pro è un buon telefono di fascia medio-bassa, caratterizzato da una buona scheda tecnica e un'autonomia notevole. Tuttavia alcuni limiti evidenti come il sistema operativo datato e l'assenza dei servizi Google, a causa del noto ban da aprte degli Stati Uniti, non lo rendono poi così tanto appetibile.
Honor è un po’ sparita dalla scena da quando il divieto imposto dagli Stati Uniti ha investito in pieno il gruppo Huawei, di cui è parte. Honor 9X Pro è tra i pochissimi smartphone arrivati in Europa nel corso degli ultimi dodici mesi, un mix tra il fratello minore Honor 9X e il P40 Lite 4G di Huawei. Con questi condivide infatti gran parte delle caratteristiche tecniche. I punti in comune contribuiscono a restituire quella sensazione di “già visto” che tuttavia non gli impediscono di offrire delle ottime prestazioni e un’autonomia sopra la media.
In Italia arriva a 249,90 euro nella sola configurazione che prevede 6 Gigabyte di RAM e 256 Gigabyte di memoria interna espandibile. Non mancano però difetti come Android in versione 9, ricarica lenta, vetro posteriore poco resistente ai graffi e soprattutto assenza dei Google Mobile Services, in favore dei Huawei Mobile Services, una mancanza che potrebbe essere accettata in questa fascia di prezzo. Vediamo in cosa differisce Honor 9X Pro rispetto ai modelli sopracitati e se è riuscito a convincerci.
Partiamo dal processore. Honor 9X Pro monta lo stesso processore di P40 Lite 5G, il nuovo Kirin 810 con processo produttivo a 7 nm che rappresenta un’interessante evoluzione rispetto al modello precedente. Il fratello minore invece è basato sul Kirin 710F a 12 nm. Il passo avanti è evidente anche nell’utilizzo quotidiano.
Rimane lo stesso display da 6,59 pollici con risoluzione Full-HD+ e fotocamera anteriore da 16 Megapixel con sistema motorizzato pop-up. Mentre per P40 Lite si è optato per un foro sullo schermo da 6,4 pollici e quattro fotocamere posteriori. Sulla serie Honor 9X invece le fotocamere sono tre (48 MP + 8 MP + 2 MP) e sotto la scocca c’è una batteria da 4.000 mAh (4.200 mAh per P40 Lite).
Honor 9X Pro infine gode di una scocca in vetro e del chip NFC, assente sul fratello minore. Cambia anche il prezzo di vendita: 299,90 euro per Honor 9X nella versione 4/128 GB e per P40 Lite 4G nella configurazione 6/128 GB. Quest’ultimo ha il vantaggio di arrivare con a bordo Android 10, sempre in versione AOSP.
Considerando i tanti punti in comune, le nostre valutazioni su Honor 9X Pro sono molto simili a quelle fatte per gli altri due modelli. Partiamo dalle prestazioni. Lo smartphone è fluido, reattivo e affidabile. Lo smartphone si comporta bene anche quando messo sotto stress, rallentando un po’ solamente quando ci sono tante attività in background, ma nulla che possa compromettere l’esperienza utente. Soddisfacente anche con i giochi a patto di non pretendere estrema fluidità. Ancora una volta, è da sottolineare l’ottima gestione del calore: praticamente impossibile percepire un surriscaldamento dalla scocca. Il merito va anche all’efficiente sistema di raffreddamento a liquido messo a punto da Honor.
La back cover è realizzata in vetro ma è doveroso segnalare la poca resistenza ai graffi del pannello che tenderà a rovinarsi molto facilmente. Il consiglio dunque è quello di proteggerlo con una cover. Il trattamento oleofobico invece è migliore di molti altri dispositivi presenti nella stessa fascia di prezzo. Le impronte non sono eccessivamente visibili. La scocca è caratterizzata dai soliti giochi di luce a cui il brand cinese ci ha abituati. Le dimensioni sono importanti ma contribuiscono a ben distribuire il peso elevato di 206 grammi.
La sporgenza del modulo fotografico è irrilevante. Nessun problema di stabilità dunque quando poggiato su un piano. Lo smartphone si riesce a impugnare facilmente e non risulta particolarmente scivoloso. Sul bordo destro, troviamo, il bilanciere del volume e il sensore biometrico per il riconoscimento delle impronte digitali integrato nel pulsante di accensione. Chi scrive è una grandissima fan di questa soluzione. La forma incavata si sposa alla perfezione con la conformazione del dito che andiamo a poggiare. Peraltro, il sistema si è rivelato sempre rapido e preciso. Un po’ meno quello per il riconoscimento del volto che fatica un po’ in alcune circostanze.
La parte frontale è occupata interamente dal display IPS LCD da 6,59 con risoluzione Full-HD+. Lo schermo occupa gran parte della superficie grazie alla scelta di Honor di integrare la fotocamera anteriore in un sistema pop-up. Una scelta che va in controtendenza dato che nel 2020 i produttori hanno optato prevalentemente per fori e notch. È sempre un enorme piacere utilizzare un display privo di interruzioni.
Per il resto, parliamo di un buon pannello che offre una piacevole esperienza visiva, nonostante non si tratti di un OLED. Convincenti gli angoli di visuale così come la resa cromatica e la luminosità massima: si riesce a vedere in giornate particolarmente soleggiate seppur con qualche difficoltà.
Buona la connettività: supporto Dual-SIM, WiFi 802.11 ac dual band, Bluetooth 5.0, GPS, GLONASS e USB Type-C. Non manca il jack audio da 3,5 mm ed è presente anche l’NFC. L’audio non è stereo e fuoriesce dall’unico altoparlante posto sulla parte inferiore. La resa audio è nella media.
L’autonomia è sorprendente. La batteria da 4.000 mAh ci ha permesso di restare lontana dalla spina elettrica per 2 giorni a fronte di oltre 7 ore di display attivo. Un ottimo risultato. Ad ogni modo, anche con un utilizzo molto intenso riuscirete ad arrivare tranquillamente a sera. Di contro, la ricarica è lenta.
Honor 9X Pro integra tre fotocamere: il sensore principale da 48 Megapixel è accoppiato a un sensore grandangolare da 8 Megapixel e un terzo da 2 Megapixel, sfruttato per raccogliere informazioni sulla profondità di campo. Una configurazione che troviamo in altri dispositivi della stessa fascia di prezzo, ma che non splende.
Anche negli scatti in diurna infatti è molto visibile del rumore digitale. Inoltre, si perdono molti dettagli con gli scatti grandangolari e in notturna, dove è possibile utilizzare l’apposita modalità che pur migliorando la situazione non fa miracoli. In condizioni di scarsa luminosità, i colori sono poco realistici e si registra il classico effetto acquerello. P40 Lite riesce a fare un po’ meglio in ogni situazione.
Le prestazioni della fotocamera frontale da 16 Megapixel sono equiparabili a quelli di Honor 9X: la fuoriuscita della fotocamera popup non è rapidissima, gli scatti sono convincenti di giorno nonostante la tendenza ad aumentare il livello di contrasto. Il rumore digitale è visibile negli scatti notturni. Da questo punto di vista, smartphone appartenenti alla stessa fascia di prezzo riescono a fare meglio.
Poco aggiornata la parte software ferma ad Android 9 Pie. Questo, assieme all’assenza dei servizi Google, rappresenta un vero tallone d’Achille. Come detto in altre recensioni, comunque, la mancanza delle app di Big-G diventa decisamente più accettabile su uno smartphone di fascia medio-bassa e personalmente credo che una buona parte di utenti possa vivere tranquillamente anche senza i GMS. Peraltro, AppGallery continua ad ampliarsi giorno dopo giorno e Petal Search si rivela sempre più uno strumento utile per sopperire ad alcune mancanze.
Honor 9X Pro è uno smartphone particolare. La presenza di Android 9 in versione open source lo rende senza dubbio meno attraente rispetto ai concorrenti. Il grande vantaggio che offre è l’autonomia decisamente sopra la media che può durare anche due giorni. Le prestazioni sono ottime per la fascia di prezzo di appartenenza così come il display che pur essendo un IPS LCD assicura una piacevole esperienza visiva.
Non convince invece il comparto fotografico che resta un passo indietro rispetto alle altre proposte appartenenti alla stessa fascia di prezzo. Insomma, non è facile individuare l’acquirente ideale. Le alternative sul mercato sono davvero tante e credo che Honor 9X non sia lo smartphone che possa battere la concorrenza.