Il Tar della Puglia si divide sull’ordinanza del presidente Michele Emiliano che prevede la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado (a eccezione di quelle dell’infanzia) fino al 25 novembre. Una sezione del tribunale amministrativo ha sospeso il provvedimento, ritenendolo in contrasto con l’ultimo dpcm del governo che invece autorizza le lezioni in presenza fino alla terza media per le zone arancioni (tra cui proprio Puglia e Sicilia). Nella stessa giornata, però, la sezione del Tar di Lecce ha respinto una seconda richiesta di sospensione: secondo i giudici, il diritto alla salute è “prevalente” rispetto a quello allo studio e quindi l’ordinanza può restare in vigore. Una situazione confusa, che in teoria dovrebbe comunque consentire agli studenti pugliesi di elementari e medie di tornare in classe a partire da lunedì. A meno che non arrivi l’ennesimo colpo di scena con una nuova ordinanza sulla scuola a cui il governatore starebbe lavorando proprio in queste ore.
Il primo ricorso contro la linea dura di Emiliano è stato presentato al Tar dal Codacons insieme a un gruppo di genitori. I giudici della terza sezione del tribunale amministrativo hanno deciso di accoglierlo, poiché a loro dire “l’ordinanza del Presidente della Regione Puglia con cui è stata disposta la didattica integrata per tutte le scuole di ogni ordine e grado sul territorio regionale, ad eccezione dei servizi per l’infanzia, interferisce, in modo non coerente, con l’organizzazione differenziata dei servizi scolastici disposta dal sopravvenuto dpcm 3 novembre 2020″. Il provvedimento, spiega il Tar, “colloca la Puglia tra le aree a media criticità (c.d. “zona arancione”) e persino per le aree ad alta criticità (c.d. “zone rosse”) prevede la didattica in presenza nelle scuole elementari”. I giudici ritengono inoltre che “non emergono ragioni particolari per le quali la Regione Puglia non debba allinearsi alle decisioni nazionali in materia di istruzione”. “Come dedotto dai ricorrenti – si legge nel provvedimento – vi sono in Puglia molte scuole e molti studenti non sufficientemente attrezzati per la didattica digitale a distanza, di guisa che l’esecuzione del provvedimento impugnato si traduce in una sostanziale interruzione delle attività didattiche e dei servizi all’utenza scolastica (per la tutela dei quali si può ritenere, in via di prima delibazione, attivamente legittimato anche il ricorrente Codacons). Il tribunale amministrativo regionale, quindi, “ritenuto che il rilevato profilo di inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad attivare subito la dad costituisce ragione di urgenza per la quale si deve disporre la misura cautelare interinale” , ha accolto la richiesta del Codacons e ha sospeso l’esecutività del provvedimento impugnato. Ha inoltre fissato per il 3 dicembre prossimo la trattazione del giudizio cautelare collegiale.
La sezione del Tar di Lecce, invece, si è espressa in modo opposto sul ricorso presentato da sedici genitori. Il presidente del Tar salentino, Eleonora Di Santo, ha rigettato la domanda cautelare “ritenuto che il necessario contemperamento del diritto alla salute con il diritto allo studio nella attuale situazione epidemiologica vede prevalere il primo sul secondo, comunque parzialmente soddisfatto attraverso la didattica a distanza, attesa la necessità, in ragione del numero complessivo dei contagi, da apprezzare tenendo conto della capacità di risposta del sistema sanitario regionale, di contenere il rischio del diffondersi del virus”. Il Tribunale amministrativo ritiene, inoltre, che poiché “il provvedimento impugnato ha una efficacia temporale limitata“, fino al 24 novembre, “suscettibile anche di riduzione in base alla valutazione dell’impatto delle misure assunte sull’evolversi della situazione epidemiologica”, “le prioritarie esigenze di tutela della salute possano giustificare un temporaneo sacrificio sul piano organizzativo delle famiglie coinvolte”. L’udienza collegiale di merito è quindi fissata per il 25 novembre.
Resta ora da capire come si muoverà la giunta a guida Emiliano: la Regione è pronta a emanare nelle prossime ore una nuova ordinanza su scuole e didattica in presenza che entrerà in vigore da lunedì 9 novembre. Lo ha fatto sapere il governatore in una comunicazione trasmessa al direttore generale dell’Ufficio scolastico pugliese, Anna Cammalleri: “Nelle more dell’adozione di specifica ordinanza in via di pubblicazione che entrerà in vigore lunedì 9 novembre, le scuole dovranno attenersi al modello organizzativo in essere anche al fine di non disorientare l’utenza”. Inizialmente sembrava che il nuovo provvedimento potesse ricalcare il precedente, con la sola eccezione delle scuole primarie, ma ora le decisioni contrapposte del Tar potrebbero rimescolare le carte in tavola.