A Vienna è stato destituito il capo degli 007, dopo l’attentato nella capitale austriaca del 2 novembre. Il ministro degli Interni austriaco, Karl Nehammer, ha chiesto e ottenuto le dimissioni del responsabile del Lvt, i servizi di informazione di Vienna, Erich Zwettler, mentre stanno venendo alla luce dettagli sulla radicalizzazione dell’attentatore in due moschee della capitale austriaca, una appartenente al circuito del Iggoe, la comunità islamica austriaca.
In riferimento all’intelligence, il ministro ha parlato di “errori platealmente non tollerabili dal nostro punto di vista” per cui “era necessario trarre le conseguenze”, riferisce Apa. Secondo il capo della polizia Gerhard Puerstl, l’attentatore avrebbe avuto contatti in estate con persone che erano sotto osservazione dei servizi tedeschi. A luglio infatti, sotto richiesta di Berlino, la polizia austriaca aveva monitorato un incontro fra estremisti tedeschi e l’attentatore islamista che lunedì a Vienna ha ucciso quattro persone.
Il futuro attentatore, Kujtim Fejzulai, era in libertà provvisoria dopo una condanna per aver tentato di raggiungere lo Stato Islamico in Siria. Secondo Puerstl, l’incontro con gli estremisti tedeschi avrebbe dovuto preoccupare gli inquirenti, così come la segnalazione, sempre in luglio, da parte dei servizi di Bratislava, secondo cui l’uomo si era recato in Slovenia per comprare munizioni. Una segnalazione che non ha avuto seguito e di cui ha ammesso due giorni fa l’esistenza il ministro degli Interni.
Nel frattempo, come rende noto un portavoce della Procura, il tribunale di Vienna ha confermato l’arresto di otto uomini fermati per l’attacco terroristico di lunedì nella capitale austriaca, in cui sono state uccise quattro persone e ferite una ventina. I sospetti hanno un’età compresa fra i 16 e i 24 anni. “Vi sono forti sospetti che abbiano contribuito ai reati di omicidio, oltre che di organizzazione terrorista e criminale, sostenendo l’assassino prima dell’attacco”, ha detto la portavoce, spiegando che il tribunale ha confermato l’arresto per evitare il rischio di fuga, distruzione delle prove e perpetrazione di nuovi reati. L’autore dell’attacco, Kujtim Fejzulai, è stato ucciso dalla polizia.