Da mezzanotte è entrato in vigore il nuovo dpcm con le ulteriori restrizioni divise in zone gialle, arancioni e rosse. A partire dalle 22 di stasera inoltre, in tutte le Regioni, scatterà il coprifuoco tra le 22 e le 5 del mattino e per uscire sarà necessaria l’autocertificazione. Il modulo, scaricabile dal sito del Viminale, è fondamentale durante il giorno anche per chi vive nelle aree di allerta massima. Le sanzioni per chi non rispetta le nuove norme possono andare dai 280 euro fino ai 560 di multa (se la violazione è in recidiva).

Attenzione particolare sarà rivolta soprattutto alle regioni rosse e a quelle arancioni, dove sono scattate le misure più restrittive. Il Dpcm stabilisce infatti che è vietato entrare e uscire da quei territori. E non è tutto: se nelle zone rosse è vietato ogni spostamento, con ogni mezzo pubblico o privato, anche all’interno del proprio comune di residenza, domicilio o abitazione, in quelle arancioni è vietato uscire dal proprio comune di residenza, domicilio o abitazione con ogni mezzo pubblico o privato. Anche tra le regioni ‘gialle’, però, c’è chi prende misure per tutelarsi. Come il Molise, dove il presidente della Regione, Donato Toma, ha emanato un’ordinanza che prevede una serie di restrizioni per chi arriva da fuori regione. Per chi ha soggiornato per più di 48 ore negli ultimi 10 giorni in Puglia, Sicilia, Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, per esempio, è previsto l’obbligo di comunicarlo alle autorità sanitarie e di osservare, salvo diversa disposizione, da parte una quarantena di 10 giorni.

Il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza è sempre consentito, mentre la capienza dei mezzi pubblici è stata ridotta al 50% ovunque, scuolabus esclusi. L’autocertificazione è obbligatoria nelle cosiddette zone rosse, ovvero Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Calabria, servirà anche nel resto d’Italia tra le 22 e le 5, quando scatta il coprifuoco nazionale. Il modulo è lo stesso che era stato predisposto dopo il Dpcm del 24 ottobre e utilizzabile nelle zone in cui è già in vigore il coprifuoco sulla base di specifiche ordinanze locali. Un modello standard dove i cittadini dovranno indicare i motivi dello spostamento e sul quale verranno fatti accertamenti a campione. Perché sia valido, infatti, è necessario che lo spostamento avvenga per comprovate esigenze di lavoro, motivi di salute o assoluta urgenza.

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