“Non può essere il virus il terreno dello scontro politico“. Non si placa la tensione tra governo e i presidenti delle Regioni in zona rossa, nonostante l’alto numero di contagi e gli oltre 400 morti registrati in Italia solo ieri. Per questo il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenendo alla Camera, ha ribadito il suo appello per una maggiore compattezza istituzionale in un momento molto delicato. E’ necessario, ha detto, che le autorità collaborino per far fronte alla pandemia e, in primo luogo, perché “i numeri che continuano ogni giorno drammaticamente a crescere” rappresentano “persone in carne ed ossa“. Il virus, ha aggiunto il ministro, “non ci dà tempo, se non lo contrastiamo adeguatamente dilaga. In sole tre settimane ad ottobre siamo passati a 20mila contagiati, non possiamo avere incertezze ma muoverci con determinazione. Nessuno avendo responsabilità di governo può sottarsi a questa necessità. Il governo si è assunto fino in fondo la sua responsabilità. Per me non è un merito, ma un atto dovuto”. Poco prima aveva parlato anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e aveva risposto alle accuse di presunte penalizzazioni da parte della Lombardia: “Il virus è un treno che corre, oggi c’è bisogno di ulteriori riduttori della velocità”, altrimenti “questo treno ci viene addosso”, ha dichiarato al food festival del Corriere della Sera. “Non stiamo dando schiaffi a nessuno. Non c’è una deliberata volontà di penalizzare qualcuno”.
Conte: “Oggi il Consiglio dei ministri approva le misure del dl Ristori bis” – Nelle scorse ore a mettere in discussione le decisioni dell’esecutivo è stato il fronte del centrodestra e in particolare i presidenti di Regione di Lombardia, Calabria e Piemonte. Proteste che continuano nonostante l’alto numero dei contagi con la Lombardia che ha superato gli 8mila casi in 24 ore. “Con queste misure che abbiamo introdotto, con questo piano che stiamo perseguendo, confidiamo che le restrizioni siano limitate a qualche settimana”, ha detto oggi il premier intervenendo al food festival. “Se riusciamo a contenere il contagio possiamo affrontare le settimane che ci aspettano con un margine di serenità. Noi però oggi non stiamo creando una deliberata volontà di penalizzare aree a discapito di altre. L’obbligo di mascherina era un primo riduttore di velocità, poi ne abbiamo introdotto un secondo e un terzo ma ci siamo accorti che il treno del virus non rallenta. E’ un sacrificio, però, che vogliamo che sia quanto più contenuto possibile nello spazio temporale. E se non intervenissimo i danni economici sarebbero ben peggiori”.
Conte ha anche annunciato che oggi ci sarà il Consiglio dei ministri ed entreranno le misure del dl ristori bis. “Ci sarà un fondo ad hoc per mettere risorse in caso di variazioni tra zone gialle, arancioni e rosse”, ha detto. Nel dl ristori bis poi “c’è il credito di imposta al 60% (sugli affitti, ndr) di settembre, ottobre, novembre, dicembre, la decontribuzione per i dipendenti e il rinvio dei versamenti per chi ha gli Isa”, gli indici sintetici di affidabilità. Come avrete visto ci siamo resi conti che i ristori messi in campo erano modesti e li abbiamo raddoppiati, moltiplicati. Chi ha già ricevuto dei contributi, li può raddoppiare. Faccio un esempio: un piccolo ristorante che nel precedente lockdown aveva ricevuto 2600 euro va a prendere 5200. Abbiamo moltiplicato i contributi a fondo perduto e rispetto alle nostre deliberazioni bastano all’agenzia delle Entrate un paio di settimane per accreditare i fondi sui conti correnti”. E, ha aggiunto: “Un’intervento sull’Iva così secco, al 4%, prevede un’esposizione di spesa eccessiva, la vedo complicata. Vedo una rimodulazione dell’Iva nell’ambito di una più complessiva riforma fiscale”.
Conte, nel corso del suo intervento ha anche risposto alle perplessità dello chef Bottura che nei giorni scorsi ha dato voce alle preoccupazioni del settore della ristorazione: “Dobbiamo creare una cintura di protezione da parte dello Stato per affrontare queste settimane. Capisco che questo non allieva le sofferenze, il disagio, correi dire anche psicologico. Ma, chef Bottura, dobbiamo guardarci negli occhi e dirci: se il treno sta correndo possiamo tenere a aperte attività che stimolano ad assembrarsi?”. Infine, il premier ha parlato di cosa ci aspetta per il prossimo Natale: “Io non ho mai detto che a Natale ci abbracceremo, festeggeremo ma far ripartire i consumi sotto Natale credo sia molto più utile per l’intera economia nazionale”.