Joe Biden è il 46esimo presidente degli Stati Uniti: la vile contestazione di Donald Trump che non accetta il verdetto delle urne e di oltre 74 milioni di americani stufi della sua volgarità, scorrettezza e incompetenza, ha denigrato gli States e i suoi abitanti, generando disprezzo globale e persino risentimento nel suo campo, quello dei repubblicani che hanno perso le elezioni ma ora si stanno consolando perché, in fondo, si sono sbarazzati di lui, divenuto un personaggio ormai imbarazzante e ingombrante.
Non solo: il successo di Biden è un ceffone ai sovranisti e ai suprematisti nostrani: nonostante fosse evidente che Trump avesse perso la “elettorale race”, c’è stata l’ostinata quanto ottusa resistenza dei ducetti e dei gufi italioti. Esempi di una destra decerebrata e ignorante – c’è chi ha irriso il sistema elettorale americano che affida il voto ai postini, al punto che Friedman ha dovuto ricordargli che è un sistema che funziona da oltre 160 anni e che è una delle fondamentali ed emblematiche tradizioni Usa.
Non conoscendo i meccanismi elettorali degli Stati Uniti, costoro hanno con arroganza commentato e dileggiato le lentezze dello spoglio (dimenticando le precauzioni necessarie al tempo del Covid). Infine, hanno continuato a perorare l’ipotesi di un ribaltone trumpiano, infestando i nostri canali tv, sempre più complici e disinformanti.
Dall’istante in cui sulla Cnn è apparsa la “breaking news” al momento in cui i siti dei quotidiani italiani hanno ripresa la notizia, sono trascorsi dieci minuti. Hanno dovuto ingoiare il rospo, avendo spiegato per giorni e giorni che Biden sì era in vantaggio, ma metà degli americani stava con il rivale Trump.
A dire il vero, più della metà degli americani votanti ha scelto il candidato democratico. La differenza a favore di Biden è in effetti piuttosto consistente, altro che filo di rasoio: più di 4 milioni e centomila elettori.
Lasciatemi comunque dire che il successo di Biden è la notizia più stimolante e più bella di questo brutto, infame 2020!