Via Port’Alba a Napoli è la strada principe dei libri. Da secoli si susseguono librai di varia, scolastica, di perle rare. In questa via, a ridosso di Piazza Dante, chiunque passa per comprare libri. Pochi metri in salita, un vicolo di carta, un patrimonio da custodire. Un pezzo di mondo che mette in comunicazione il dentro e il fuori le mura di una città che ha festeggiato recentemente i suoi 27 secoli di storia.

Si respira un’aria romantica, un luogo da visitare per perdersi tra le bancarelle, i libri “sperduti”, le edizioni speciali. Tra le librerie di Port’Alba sta facendo parlare di sé la Libreria Langella, di Pasquale Langella. Pochi metri quadri a metà della via, gestiti da un libraio di nuova generazione con alle spalle anni e anni di gavetta. Pasquale è una rarità nella città di Napoli, perché mescola l’innovazione con la tradizione. Pasquale è cresciuto a Port’Alba, conosce i segreti del tufo e della pietra lavica. Sa destreggiarsi tra le novità e le edizioni rarissime.

Nella sua libreria, completamente tenuta in piedi dai libri, che quasi sembrano pilastri, trovate l’introvabile. Perché Langella non è il libraio da megastore, il libraio da novità, Langella plasma coi i suoi consigli, con il suo gusto, gli scaffali del suo spazio. Una tana per bibliofili, un luogo che profuma di caffè e carta ingiallita.

Così, come chiunque passi per la portoghese Porto è obbligato a visitare la libreria Lello e Irmao, anche per i viaggiatori che fanno tappa a Napoli è necessario varcare la soglia della Libreria Langella. Vi troverete immersi nella filosofia napoletana mista a rarità. Troverete un libraio gentile, un uomo di cultura, un collezionista.

Ogni volta che mi fermo da Langella resto impressionato dalla qualità dei suoi testi rari, opere del Seicento, incunaboli, testi su carta marmorea, scritti a mano. Edizioni che trasformano quel luogo in un museo. Edizioni che fai fatica a toccare, che accarezzi con venerazione.

Pasquale colleziona libri di piccolo formato. Trentaduesimi. Ne ha più di 700, alcuni antichissimi, altri in pelle e in materiali preziosi. In altri pezzi d’Italia comuni e regioni farebbero a gara per esporre la collezione di Langella, invece “nemo propheta in patria”. Pasquale è uno scrittore, divertenti ed ironiche sono le sue raccolte di frasi improbabili di clienti assurdi che passano per la sua libreria. Da leggere assolutamente “Caso mai ci penso”.

Da circa un anno Pasquale Langella è diventato anche un editore, un editore di edizioni pregiate. Volumi di Matilde Serao stampati su carta d’Amalfi, rilegati secondo gli antichi canoni, impreziositi da fotografie del grande Siano, occhio di vetro de Il Mattino. Ha già pubblicato Treccagnoli e in arrivo c’è Nino Leone. Nel 2021, sarà il primo a stampare in italiano l’opera della svedese Anna Charlotte Leffler, un vero e proprio mito in Scandinavia, a cura di Catia De Marco. Una nuova forma di editoria pregiata, rara, numerata, limitata.

Editoria “delle perle” senza l’ansia dei numeri. Editoria delle piccole dosi, editoria del tatto, editoria dell’orgasmo visivo, editoria piccola come un sorso di caffè. Langella sta creando a Port’Alba una factory del libro. Dove i volumi è possibile annusarli, acquistarli e produrli.

Da quando avevo 19 anni vivo di libri, da scrittore ed editore, e mai mi è capitato di vedere la magia di inchiostri, fibre e tisanuri presente da Langella. Spero che per i viaggiatori possa davvero essere una tappa obbligata, per i napoletani invece mi sento di dire: passateci, fermatevi da Pasquale, incontratelo. Mettete da parte per un secondo Amazon e regalatevi la relazione, il contatto, fatevi consigliare.

Da un po’ di tempo a Napoli c’è un nuovo presidio del libro, c’è un museo letterario, c’è un nuovo editore, c’è Pasquale Langella che annienta l’editoria preistorica napoletana, fatta di individualismo e “cazzimma” con la sua cultura, gentilezza e ironia.

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