Con una circolare inviata a tutte le prefetture, il ministero dell'Interno chiarisce i contenuti dell'ultimo provvedimento anti-Covid varato dal governo. Nelle Regioni a rischio più contenuto è necessario uscire di casa solo se necessario, ma non sono previste sanzioni. Consentite le attività di volontariato durante il coprifuoco. Mascherina obbligatoria quando si fa sport in area rossa
La “forte raccomandazione” a limitare gli spostamenti pure in area gialla (sebbene non siano previste sanzioni), la possibilità per prefetti e sindaci di chiudere strade e piazze “durante l’intero arco della giornata”, le regole per spogliatoi, mercati all’aperto, ristorazione negli hotel, attività motoria. Con una circolare inviata ai prefetti, il ministero dell’Interno chiarisce tutti i dubbi riguardanti l’ultimo dpcm varato dal governo. 14 pagine che partono da un primo punto fermo: “Qualunque sia l’area territoriale di riferimento, l’attuale andamento epidemiologico sollecita i cittadini ad osservare comportamenti responsabili, ispirati al principio di massima cautela”. È per questo che, ricorda il Viminale, è fortemente raccomandato “di limitare gli spostamenti personali nell’area gialla anche nelle fasce orarie della giornata non soggette a restrizioni della mobilità”. Dal momento che si tratta una raccomandazione, però, non servirà alcuna autocertificazione per giustificare le proprie uscite né sono previste sanzioni. Diverso è il caso della fascia oraria 22-5 (durante la quale scatta il coprifuoco) e nelle Regioni più a rischio, dove “occorre sempre far uso della autocertificazione riguardo alle cause giustificative dello spostamento”. Vista quindi la divisione del Paese in tre aree con restrizioni crescenti, il ministero chiede alle prefetture che “l’attività di controllo venga ad essere conseguentemente modulata, in relazione ai diversificati livelli di rischio”.
Strade e piazze – Con il precedente dpcm il governo aveva consentito a prefetti e sindaci di disporre la chiusura di strade e piazze cittadine a partire dalle 21, in modo tale da limitare le occasioni di contagio. Con il nuovo provvedimento, questa possibilità è stata allargata: “Viene espressamente estesa all’intero arco della giornata o comunque a specifiche fasce orarie non predeterminate, sempre fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”, si legge nella circolare.
Volontariato – Uno dei nodi finora irrisolti riguardava invece le attività di volontariato. In area gialla, una volta scattato il coprifuoco, “si ritiene utile precisare che devono ritenersi consentiti anche quelli che si riconnettono ad attività assistenziali svolte, nell’ambito di un’associazione di volontariato, anche in convenzione con enti locali, a favore di persone in condizione di bisogno o di svantaggio“, scrive il ministero guidato da Lamorgese. “Conseguentemente, per lo spostamento legato a tali attività, potrà addursi a motivo giustificativo l’espletamento del servizio di volontariato sociale“.
Stop a spogliatoi – Le attività sportive, svolte all’aperto o presso i circoli sportivi (pubblici e privati) restano consentite solo entro i limiti già previsti dall’esecutivo. L’unica novità del dpcm, specifica il ministero, riguarda il divieto di utilizzare “gli spogliatoi interni a tali circoli”.
Sale giochi, bingo e slot machines – Anche la chiusura delle sale giochi era già stata introdotta a fine ottobre, ma ora vengono chiariti “i dubbi interpretativi emersi in sede di prima applicazione, stabilendo che le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò sono sospese ‘anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente'”. Ciò significa che è vietato giocare in tutta Italia anche alle slot machine presenti in bar e tabaccherie.
Ristorazione e alberghi – Riguardo al settore della ristorazione, nelle zone arancioni bar e ristoranti sono chiusi (a eccezione di mense e catering), mentre è consentito il delivery e l’asporto entro le 22, “con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze”. Nota a margine per gli alberghi: nelle zone arancioni non c’è alcuna restrizione, ciò significa che potranno “erogare servizi di ristorazione a beneficio esclusivo dei propri clienti senza limiti di orario”. Consentita anche la consegna a domicilio “ai fini della consumazione in camera”.
Mobilità in zona arancione – Il Viminale continua la sua rassegna del dpcm spiegando quali regole sono in vigore nelle cosiddette zone arancioni, cioè a “rischio elevato” di contagio Covid. Qui è possibile spostarsi liberamente e senza autocertificazione, a patto che si rimanga all’interno del proprio comune di residenza, domicilio o abitazione (non è consentito spostarsi in un altro comune). Alle 22, però, scatta il coprifuoco così come per le zone gialle. Di conseguenza, fino alle 5 del mattino è necessario avere un giustificato motivo per uscire di casa. Tra i motivi che in generale possono autorizzare uno spostamento, aggiunge il ministero, rientrano anche quelli di studio (ad esempio se la propria università o scuola si trova un comune diverso da quello di residenza) o la necessità di “usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel comune di residenza, domicilio o abitazione”. “Risulterà dunque possibile – continua la circolare – lo spostamento per recarsi, solo a titolo di esempio, presso uffici pubblici, esercizi commerciali o centri servizi (es. per assistenza fiscale, previdenziale, ecc.) quando essi non siano presenti nel proprio territorio comunale. Naturalmente, valgono anche in questo caso le regole prudenziali che suggeriscono non solo di limitare all’indispensabile gli spostamenti, ma anche di effettuarli, di massima, raggiungendo il luogo più vicino dove comunque sia possibile la soddisfazione della propria esigenza”.
Area rossa – Qui, spiega il Viminale, è previsto il “regime più stringente possibile” in materia di mobilità. Per spostarsi serve sempre l’autocertificazione, anche quando si fa attività fisica all’aperto. L’unica eccezione è quando “lo svolgimento di dette attività in conformità al precetto sia verificabile ictu oculi“. In sostanza se basta un colpo d’occhio da parte degli agenti per capire che si sta facendo attività motoria. Per quanto riguarda i mercati, il ministero precisa che sia quelli all’aperto che al coperto sono chiusi, “salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Il commercio ambulante continua pertanto a essere consentito su stalli esterni alle aree mercatali o in modo itinerante per tutte le tipologie merceologiche indicate nell’allegato 23 al dpcm”.
Attività sportiva in area rossa – Tutti gli sport di contatto e le attività sportive sono sospese. “Senza alcuna eccezione”, sottolinea il ministero. “Rientrano nel divieto, pertanto, a differenza di quanto disposto per l’area gialla e per l’area arancione, le medesime attività sportive anche se svolte nei circoli all’aperto”. È possibile invece fare attività motoria “in prossimità dell’abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo delle mascherine“. Consentito l’utilizzo di “aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, non necessariamente ubicati in prossimità della propria abitazione”.